LATINA – E’ stato rimosso il cantiere intorno all’ex Garage Ruspi ed è un’ importante novità per Latina. C’è voluto infatti molto più di qualche anno per vedere realizzato il recupero dell’edificio storico che si può pacificamente considerare frutto, dell’idea prima, e del lavoro poi, di alcune “generazioni” di amministratori pubblici: dalla giunta Zaccheo, passando per Coletta e arrivando all’attuale Celentano. Era un’autorimessa; è stata ristrutturata per diventare spazio espositivo della città; sta per diventare sede universitaria della Sapienza. Lasciando stare le polemiche sull’uso, vale la pena di ricordare con le parole dell’architetto Pietro Cefaly, fondatore e presidente della Casa dell’Architettura, che cosa rappresenta questo edificio per il tessuto urbano della città.
“Il Garage Ruspi è una struttura con caratteri originali e specifici non confondibile con altre modeste architetture di fondazione – riporta in un post Emilio Ranieri, ex assessore e ingegnere che oggi si sta occupando del centro storico della città, riportando Cefaly – Questa specificità risiede, in primo luogo, nella sua presenza singolare all’interno della città “storica”. Una città – borgo rurale appena qualche anno prima – che contava solo qualche edificio in uno stile novecentista che accomunava, indistintamente, la Casa comunale e gli edifici di piazza del Quadrato, l’albergo e la Caserma della milizia. Il “Ruspi”, come nessun’altra architettura a Latina, evidenzia quell’unicità riconoscibile nell’adozione di un nuovo carattere tipologico ( costruito nel 1936 quale “Autorimessa Littoria con annesse pompe di benzina” si pone infatti come assoluto monumento alla “modernità” affermando, al centro del borgo rurale, il mito dell’automobile da opporre a bufali o cavalli) e nella soluzione spaziale, riferibili entrambi ad un atteggiamento progressivo che traccia in maniera decisa il suo possibile e doveroso utilizzo. Così è stato per i docks a Londra e per il Lingotto a Torino o più recentemente a Berlino per l’Hamburger Bahnhof”.
Acquisite queste informazioni, è proprio Ranieri a ricordare che il tema di oggi, una volta “conquistata” la ristrutturazione del Ruspi, è ancora un altro: “Il Ruspi non si può trattare come un monumento senza metterlo in relazione, per forma, posizione, storia con gli spazi adiacenti – sottolinea Ranieri – È ancora possibile completare la Piazza San Benedetto? Le idee ci sono. La Biblioteca Stirling, come idea generatrice, come spazio pubblico, è un ricordo ancora vivo e stampato sulle pagine di riviste importanti di architettura. Lo spazio pubblico non può essere un banale parcheggio nato dopo la demolizione dell’ex Ospedale”.
Intanto, per visitare lo spazio dopo i lunghi lavori svolti su progetto dell’architetto Cupelloni, si attende il taglio del nastro.