LATINA – La Asl di Latina è alle prese con il recupero delle prestazioni “fuori soglia” imposto dalla delibera n. 777 della Regione Lazio che ha assegnato all’azienda sanitaria locale 1.270.827,69 euro, per il recupero di circa 28000 prestazioni. Un compito non facile per l’azienda sanitaria di Latina.
Intanto, si è riunito presso la Asl di Latina, l’Osservatorio aziendale sulle liste di attesa per il confronto sul Piano di tutela del cittadino per l’abbattimento delle liste di attesa. Alla riunione era presente la Cgil che in una nota comunica i dati illustrati dall’Azienda sanitaria. “Purtroppo – commentano dalla segreteria provinciale Frosinone-Latina e da quelle di categoria della Funzione Pubblica e dei Pensiona – i dati che si possono verificare sul sito regionale, non sono per nulla confortanti”.
Il periodo preso in considerazione è il più recente e va dal 30 settembre al 3 novembre 2024.
DIAGNOSTICA STRUMENTALE – L’elenco parte dai tempi di attesa previsti per gli esami della diagnostica strumentale della Asl di Latina : “8,7 cittadini su 10 riescono ad avere nei tempi previsti accertamenti diagnostici che devono essere svolti entro 72 h (Urgente); solo 5,5 cittadini su 10 riescono ad avere nei tempi previsti accertamenti diagnostici che devono essere svolti nell’ arco di massimo 10 giorni (Breve); solo 7 cittadini su 10 sono riusciti ad avere accertamenti diagnostici nei 60 giorni previsti (Differibile); solo 3 cittadini su 10 sono riusciti ad avere accertamenti diagnostici nei 120 giorni previsti (Programmabile). Infine si evince che solo 4,9 cittadini su 10 riescono a prenotare un accertamento diagnostico nei tempi previsti dalla normativa tra tutte e quattro le tempistiche”, sottolinea il sindacato.
VISITE – Nello stesso periodo di riferimento i dati che riguardano il capitolo “visite” racconta che 5,8 cittadini su 10 riescono ad avere una visita nei tempi previsti (tra i quattro differenti codici di priorità che possono essere assegnati dal proprio medico).
“Questi menzionati, sono dati esemplificativi che dimostrano in modo incontrovertibile la fondatezza delle richieste che la CGIL da tempo rivolge alla Asl di Latina, alla Regione Lazio e al Governo nazionale: investire più risorse nella sanità pubblica e non dirottarne ulteriori al settore privato. E’ sotto gli occhi di tutti infatti che a fare le spese di questa situazione inaccettabile sono i servizi pubblici, sempre più impoveriti, e l’utenza più fragile e anziana. Ci attendiamo una nuova convocazione dalla Asl per discutere, nel dettaglio, delle problematiche legate alle liste di attesa ed entrare più nel dettaglio delle azioni messe in campo per superarle.”.