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Post offensivo contro la senatrice Segre, oggi chiede il risarcimento del danno

Giuseppe Anitori chiede 30mila euro al consigliere comunale Coco e cita altri decine di cittadini

PONTINIA – A oltre due anni di distanza dal 27 gennaio 2022, Giornata della Memoria, è arrivata di recente al  consigliere comunale di Pontinia, Simone Coco, una richiesta di risarcimento da 30mila euro per presunti danni da parte del presidente dell’associazione “Liberi e Forti”, Giuseppe Anitori in relazione a un post condiviso su una pagina Facebook (Pontinia Official Group) di cui lo stesso Coco figura fra gli amministratori.

Tutto nasce da un post del comune di Pontinia pubblicato in occasione della commemorazione della Shoah che lo stesso Anitori aveva commentato scrivendo: «La Segre per Auschwitz è diventata senatrice a vita, altrimenti aivoglia a lavare i piatti». Il  sindaco di Pontinia Eligio Tombolillo aveva prontamente risposto: «Segre offesa in maniera vergognosa.. un atto indegno» e  aveva espresso solidarietà alla senatrice a vita. Anitori a quel punto aveva cancellato il suo commento, mentre il post del Comune di Pontinia era stato ricondiviso su varie pagine, con like e commenti, fra cui la pagina “Pontinia Official Group”, di cui Simone Coco figura tra gli amministratori. Ed è in relazione alla condivisione sulla pagina social di cui Coco è amministratore che Anitori avanza, tramite una raccomandata inviata dal suo legale, una richiesta di risarcimento di presunti danni per ben 30.000 euro.

«Una brutta pagina per la storia di Pontinia – commenta oggi Coco –  che anziché concludersi banalmente con doverose scuse verso la senatrice Segre e tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno sofferto pene indicibili per i campi di concentramento, prosegue con assurdi tentativi di imbavagliare i cittadini. Ma tutelerò la mia posizione in tutte le sedi opportune, perché una simile azione ai danni della libertà d’espressione è inaccettabile».

«Analoghe richieste – aggiunge Coco – sono arrivate a tantissimi concittadini, anche se con importi differenti, “responsabili” di aver condiviso la condanna di quelle parole anche con un semplice like. Si tratta di un’azione gravissima, capace di ingenerare un’auto-censura pesantissima, il cosiddetto chilling effect, poiché un cittadino, di fronte al rischio di vedersi recapitare una richiesta di risarcimento per asseriti danni, si guarderebbe bene dall’esprimere nuovamente la propria opinione. È proprio in relazione a ciò – prosegue il consigliere comunale – che tutelerò la mia posizione, e con essa la libertà di esprimere la propria opinione come costituzionalmente garantita, in tutte le sedi opportune. Sorprende – conclude Coco – che chi ritiene con quella incommentabile frase nei confronti della senatrice Segre di aver espresso una semplice “critica politica”, seppur con “toni aspri”, non accetti le critiche nei propri confronti…. Purtroppo per lui, l’articolo 21 della nostra Costituzione parla chiaro e non mi farò di certo intimidire da simili azioni. Difatti, ho già dato mandato al mio legale, l’avvocato Massimo Frisetti, di proporre ogni azione ritenuta opportuna contro questa incommentabile richiesta. Anitori dovrebbe solamente chiedere scusa alla Senatrice Segre e a tutte le vittime delle leggi razziali e dei campi di sterminio e a coloro che per quell’oscura pagina di storia hanno sofferto pene indicibili».

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