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il progetto MicroMar

Studentesse del Majorana di Latina all’Istituto Oceanografico in California analizzano le microplastiche delle acque di Ventotene

Cinque gli alunni scelti per il progetto. Ora al lavoro nell’estrazione di DNA microbico da campioni di acque africane c'è Michele Bradascio

LATINA – Hanno trascorso due mesi in California presso l’istituto Oceanografico (Scripps) dell’università di San Diego le alunne del liceo Majorana, Ludovica Rocca e Giulia Galli. Le studentesse di ritorno a Latina in questi giorni hanno svolto attività di analisi delle acque, aria, sedimenti e si sono cimentate nella conta delle microfibre e delle microplastiche presenti nei campioni delle acque marine laziali. Anche di quelle di Ventotene, inviate in provetta dal CNR Polar Science di Venezia allo Scripps. E ora l’esperienza comincia per il terzo dei cinque studenti della provincia di Latina:  Michele Bradascio sarà impegnato invece nell’estrazione di DNA microbico da campioni di acque africane. Prima era toccato alla studentessa Anna Galli, impegnata nella missione scientifica in barca a vela nelle acque artiche della Norvegia.

“Allo Scripps Institution of Oceanography siamo andate la prima volta con la nostra prof.  L’edificio si chiama Hubbs Hall ed è stato costruito a ridosso della spiaggia, proprio davanti al molo dello Scripps (Scripps Pier), dove inizia l’oceano Pacifico.  Facile fare foto da cartolina da lì – raccontano Giulia e Ludovica  –  Al laboratorio del prof Dimitri Deheyn siamo state accolte da Avery Dougherty si occupa che del funzionamento del laboratorio. È lei che ci ha fatto vedere il microscopio ad epifluorescenza per la prima volta, ed è lei che ci ha insegnato ad usarlo”.

“Ci rendiamo conto  – prosegue Manuela Ruggieri, referente didattica e coordinatrice del progetto nelle scuole durante l’anno scolastico in corso per il liceo Majorana:- che questa è un’esperienza unica per studenti della nostra età che arrivano dall’Italia, non solo per il fatto che possiamo maneggiare strumenti sofisticati ma anche perché abbiamo l’occasione di partecipare ad eventi bellissimi assieme ad altri scienziati.  Siamo entusiaste di tornare ogni mattina in laboratorio, non solo per metterci davanti al microscopio ma anche per seguire seminari di scienziati che arrivano da tutto il mondo a parlare di qualunque aspetto del sistema oceanico”.

Patrizia Pretto, un  passato di studi in microbiologia ambientale e lavorativo in biorisanamento di siti contaminati e responsabile del progetto MicroMar Global in Italia, ha preparato gli studenti prima per  la missione in Norvegia poi per periodo di studio a San Diego: “È stato il bisogno personale di sfogare la mia preoccupazione sui problemi ambientali e di trovare rassicurazione nel coinvolgimento dei giovani nella scienza – racconta – . Questo è il motivo per cui ho iniziato da zero con il progetto MicroMar, che coincide con la visione e la rete dello Scripps del prof. Deheyn su scala più globale, basato su interessi, scambi interculturali ed esposizioni scientifiche attraverso i cittadini e che oggi è sotto il nome di MicroMar Global. La collaborazione con il Majorana è nata fortuitamente, grazie all’incontro con il dirigente Aversano e la dott.ssa Ruggieri che lì insegnava e che ha adattato e coordinato le attività del progetto prima all’interno dell’istituto superiore e poi in territorio nazionale ed europeo, gestendo la parte burocratica con l’istituto universitario californiano e i rapporti con le famiglie.  Ho avuto modo di conoscere a fondo gli studenti  durante l’intero anno scolastico in cui hanno imparato a contare le microfibre sintetiche su foto al microscopio che l’istituto Scripps inviava.  Siamo riusciti a instaurare un rapporto molto stretto di collaborazione che li ha portati a scrivere un cv e a sostenere un colloquio in lingua inglese via webinar con Dimitri Deheyn, il professore dell’università Scripps che li avrebbe poi ospitati presso il suo laboratorio. Il prof Deheyn ha dedicato la sua intera vita all’oceanografia occupandosi tra le altre cose di inquinanti.  Ora è un ricercatore molto noto per quanto riguarda il problema delle microplastiche in ambiente.”

“È stato emozionante condividere con gli studenti questo percorso di cittadinanza scientifica che spero possa estendersi e comprendere anche altri istituti pontini nelle fasi successive. – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli che lo scorso 22 Marzo aveva incontrato al Majorana il gruppo studio per la presentazione del progetto MicroMar sulle microplastiche in mare –  Sono occasioni uniche per i ragazzi, che possono entrare nel vivo della questione ambientale sperimentando in team internazionali le grandi opportunità che la ricerca scientifica offre. Per questo motivo non ho avuto esitazioni a sostenere il loro progetto di internazionalizzazione, pensando non solo a quanto questo possa rappresentare per la loro crescita personale e professionale all’interno di un curriculum, ma anche al ruolo di tutor e divulgatori che possono assumere per tutta la comunità scolastica. Abbiamo bisogno  – aggiunge Stefanelli – di sviluppare una nuova coscienza globale, di trovare un medium tra mondo scientifico e opinione pubblica, un tramite che accorci le distanze e ci porti a sviluppare lo step successivo di quella diffusa attenzione ambientale che oggi chiamiamo sostenibilità. Il tema delle microplastiche riguarda i nostri mari e non è poi così distante dalla nostra quotidianità. La ricerca oggi offre la possibilità di incidere un cambiamento che necessita di essere prima di tutto culturale. I giovani sono le gambe su cui l’innovazione e la ricerca camminano, naturali amplificatori di quello che nel mondo accade. Spero quindi di poter favorire come Ente nuove occasioni come queste e che l’esperienza degli studenti del Majorana possa avvicinare sempre più i giovani alla scienza.”

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