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Bracciante morto nei campi a Borgo Piave, l’autopsia per chiarire le cause. Polemiche sul lavoro estremo

Il ritrovamento venerdì pomeriggio in via del Crocifisso in una delle giornate più calde dell'estate

LATINA – Bisognerà attendere i risultati dell’autopsia per chiarire ogni dubbio rispetto alle cause che hanno provocato la morte di Dalvir Singh, il bracciante indiano di 54 anni trovato nel pomeriggio di venerdì, senza vita, in un campo nella zona di Borgo Piave. L’uomo è stato rinvenuto privo di vita dal suo datore di lavoro, era disteso a terra in un’azienda agricola di strada del Crocifisso dove – secondo quanto riferito dallo stesso datore di lavoro – era andato per accendere l’irrigazione intorno alle 16.

Anche se l’ipotesi di un arresto cardiaco dovuto a cause naturali, resta la principale ipotesi sul decesso, proseguono le indagini dei carabinieri che insieme con l’ispettorato del lavoro e la Asl hanno dato il via agli accertamenti per ricostruire con esattezza l’accaduto, quale fosse la posizione del bracciante in azienda, quali le sue pregresse condizioni di salute e le condizioni lavorative. La Procura della Repubblica di Latina che ha aperto un fascicolo ha disposto l’esame autoptico che sarà eseguito tra lunedì e martedì.

Intanto il caso ha riaperto le polemiche sul lavoro estremo in agricoltura. “Condizioni denunciate mille volte e mille volte ancora accadono”, commenta il sociologo Marco Omizzolo.

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