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Riaperta a San Felice Circeo Grotta Guattari: prima un virtual tour, poi la visita dell’antro

Il Fai Latina ha portato all'interno 160 fortunati visitatori

SAN FELICE CIRCEO – Grande successo nell’ultimo fine settimana per l’inaugurazione con il Fai dell’innovativo percorso di visita della Grotta Guattari visitato da circa 160 persone. La grotta è stata aperta alla fruizione del pubblico con un nuovo percorso didattico che include un’esperienza di realtà virtuale immersiva che consente di arrivare alla visita in sito più preparati, in modo da farvi ingresso in piccoli gruppi accompagnati, per un tempo breve, evitando di compromettere l’ecosistema della grotta. Grazie alla realtà virtuale immersiva, realizzata da Gianluca e Pierfrancesco Rotondi, ciascuno ha potuto sperimentare il viaggio nel passato fino alla Preistoria, fino a trovarsi nella stessa grotta dove la Iena ci ha lasciato importanti segni della sua presenza.

Durante la presentazione il Soprintendente, dott. Francesco Di Mario ha illustrato gli studi in corso e le nuove eccezionali scoperte delle recentissime ricerche effettuate sul sito neandertaliano. “Le prime ipotesi  – è stato spiegato – raccontano dell’esistenza al Circeo di una popolazione di Neanderthlensis con caratteristiche peculiari, le analisi svolte sui resti fossili, descritti dal prof. Mauro Rubini, responsabile del Servizio di Antropologia della SABAP, fanno intravedere un aspetto, delle proprietà inconsuete, più evolute, orientate verso il Sapiens. Il cranio della donna adulta ritrovato nel 2021, infatti, racconta il dott. Di Mario, ha suscitato grande interesse ed emozione negli studiosi: databile a circa 60.000 anni fa, esso ha fornito importanti informazioni su questi personaggi, dei quali conserviamo ancora oggi il ricordo, grazie ad una percentuale nel nostro DNA.  L’ampliamento dell’area di scavo all’esterno della grotta, in collaborazione con l’università Tor Vergata, ha portato a cospicui ritrovamenti di resti fossili e la singolarità di tali evidenze archeologiche conferisce continuità cronologica al percorso dell’Uomo nella Preistoria nel nostro territorio e  non solo”.

Ora, dopo le prime due giornate di apertura a cura del FAI, Delegazione di Latina, la grotta dovrà riposare prima della prossima apertura ancora non programmata. Nel corso della mattinata della domenica i visitatori sono rimasti molto colpiti alla vista della polla d’acqua che lentamente allaga ogni anno in questo periodo l’area del “laghetto”, teatro dei recenti scavi, verificando loro stessi che la grotta è un ecosistema ancora vivo e perfettamente equilibrato e che necessita di cure e attenzioni specifiche.

I volontari della Delegazione Fai di Latina si sono dichiarati onorati di poter entrare per primi, dopo anni di scavo, all’interno di questo sito così importante, nel quale c’è la rara possibilità di portare i visitatori verso un vero e proprio salto nel tempo fino a 60.000 anni fa! La presenza di numerose ossa su tutta la paleosuperficie ha lasciato stupiti anche i bambini che, incuriositi, hanno rivolto moltissime domande ai loro ciceroni.

Grande la soddisfazione della Soprintendenza, promotrice delle ricerche, nell’annunciare le nuove scoperte e nel restituire al pubblico questo importante sito per la storia dell’evoluzione dell’Uomo e per la storia del nostro Paese.

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