LATINA – Sabato 8 aprile, un gruppo di persone proverà a raggiungere il Picco di Circe con una zavorra di 30 kg sulle spalle, compiendo il percorso panoramico lungo circa 9 km che presenta 350 metri di dislivello. Una “fatica” fisica sì, ma dall’alto valore simbolico, per rappresentare l’impegno e il sacrificio che ognuno deve compiere se vuole raggiungere un obiettivo.
“Un gruppo di amici che nel farlo, hanno deciso di collaborare con noi di Diaphorà, supportandoci e condividendo dei valori”, spiegano dalla onlus che si occupa di promuovere l’integrazione socio-lavorativa delle persone con disabilità e ha lavorato 20 anni per immaginare prima, costruire poi, quindi realizzare il progetto di Vita Indipendente che oggi è Casa Diaphorà. “Il valore di oggi è la RESILIENZA: la capacità di non crollare, di superare le avversità e di rinascere, ancora più forti. Nella vita, così come nello sport, bisogna saper affrontare ogni cambiamento inaspettato per arrivare a fare cose meravigliose. Non c’è vetta che non possa essere raggiunta. Non c’è sfida che non possa essere vinta”.
La sfida, con partenza alle 14, consiste nel camminare zavorrati di una sacca bulgara da 20 chili (si tratta di un attrezzo da allenamento) e di un corpetto da 10 chili e raggiungere il Picco di Circe nel minor tempo possibile Una prova da atleti.