LATINA – Oggi è la Giornata Mondiale dedicata alle zone Umide anche per richiamare l’attenzione sulla loro importanza. Questa data ricorda l’adozione della Convenzione sulle Zone Umide, firmata il 2 febbraio 1971 nella città iraniana di Ramsar, per la tutela internazionale delle zone umide mediante la loro individuazione e delimitazione.
I LAGHI COSTIERI MA NON SOLO – Nel Lazio sono inscritte nel registro della Convenzione di Ramsar 6 zone, tra cui i laghi pontini dei Monaci, di Caprolace, di Fogliano e di Sabaudia nel Parco Nazionale del Circeo. Queste aree umide pontine sono frequentate ogni anno da uccelli migratori che vi sostano per l’intero periodo invernale o vi nidificano e, qui, sono state censite circa 260 specie di uccelli acquatici.
Ma le zone umide regionali e anche pontine sono molto più numerose (un centinaio) e per la quasi totalità, ricadono all’interno di siti della Rete Natura 2000, e quindi sono tutelate. Tra le ultime nate, l’area rinaturalizzata confinante con il Giardino di Ninfa, l’Oasi di Pantanello (qui in foto) divenuta punto di sosta per moltissimi migratori e in cui sono in funzione le cosiddette “isole di basking” realizzate negli stagni all’interno del Monumento Naturale, infrastrutture green realizzate per il progetto Greenchange che vede capofila la Provincia di Latina.
Si tratta di paludi, acquitrini, torbiere e specchi d’acqua naturali o artificiali fondamentali anche per la sopravvivenza dell’uomo grazie al loro ruolo di serbatoi di carbonio e contrasto al cambiamento climatico, azione di depurazione delle acque, protezione da inondazioni, fornitura di fibre e materiali, e perché ospitano migliaia di specie aiutando a conservare la biodiversità.