LATINA – Anche il Lazio, in linea con le posizioni da sempre fattivamente espresse e addirittura antesignane, è tra le regioni (quattro in tutto su 20) che vogliono mantenere l’obbligo vaccinale previsto dalla legge dell’ex ministro Beatrice Lorenzin. Dopo che il M5S Lazio ha presentato una proposta di legge antivaccini, criticata praticamente da tutte le categorie mediche, la regione guidata da Nicola Zingaretti fa fronte comune con le posizioni espresse in questi giorni da Umbria, Marche e Toscana che si dicono pronte ad approvare leggi che mantengano l’obbligatorietà dei vaccini per chi si iscrive a scuola a tutela della salute dei bambini, soprattutto di quelli più deboli, arginando i no-vax .
Il problema si pone dopo che il Governo giallo-verde ha stabilito per l’autocertificazione che, senza controlli e sanzioni, equivale di fatto a libera scelta. Ha infatti ottenuto il via libera in commissione e poi in Aula al Senato l’emendamento al decreto Milleproroghe presentato da Lega e M5S che rinvia al 2019 l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione a nidi e scuole dell’infanzia.
“Sui vaccini non si deve arretrare di un passo. Bisogna continuare sempre a difendere la salute dei bambini. Io la penso così. E voi?”, è il post su Fb del Governatore Zingaretti. Si è espresso chiaramente anche l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato: «Vorremmo evitare di andare allo scontro con il Parlamento, ma si rischia di dare messaggi contraddittori alle famiglie».
Intanto continua a raccogliere bocciature la proposta di legge del M5S Lazio . Il Fadoi, la federazione medici ospedalieri internisti nei giorni scorsi in una nota ha rimarcato come si tratti di una legge che non solo elimina l’obbligatorietà, ma che spingerebbe le famiglie addirittura nel senso opposto.