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LATINA SCALO
Il sindaco interviene sul piano di sviluppo

Il sindaco Di Giorgi

LATINA – Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, è intervenuto, ieri sera, ad un incontro pubblico a Latina Scalo sui temi urbanistici legati alla riqualificazione e al rilancio della zona di Latina Scalo. Organizzato dal presidente del Consiglio provinciale, Nicola Calandrini, l’incontro ha visto anche la partecipazione dell’assessore all’urbanistica, Giuseppe Di  Rubbo, e di numerosi consiglieri comunali: Alessandro Calvi, Enzo Malvaso, Michele Nasso e Alessandro Catani. Folta la partecipazione dei cittadini e delle associazioni locali, presente anche l’ex presidente della circoscrizione, Glido Di  Lorenzo.
Affrontati i temi legati al Piano di recupero di Latina Scalo e al Piano di sviluppo di Tor Tre Ponti, con gli interventi del presidente del Consiglio, Calandrini e dell’assessore Di Rubbo. Il sindaco Di Giorgi ha voluto rilevare, in premessa, la valenza dell’incontro di ieri sera: “La mia presenza qui e quella di tanti amministratori rientra in un preciso programma di lavoro che passa per un nuovo approccio ai problemi della città e ai rapporti con i cittadini. Vogliamo il confronto diretto con la città ma al contempo lavoriamo per realizzare cose concrete, non per fare promesse. E questo lo vogliamo fare con un gioco di squadra, in cui tutti lavoriamo per un obiettivo comune, con umiltà, così come mai è accaduto in passato. Per quanto riguarda i nostri programmi per Latina Scalo – ha detto il sindaco – il Piano di recupero è già a buon punto, abbiamo ripreso il lavoro già svolto dagli uffici, a cui affianchiamo le delibere già adottate dalla comunità di Latina Scalo e contiamo di portare il tutto in approvazione del Consiglio a breve. Questo piano, poi, andrà ad essere integrato con  quanto previsto dal Piano Casa regionale, la cui delibera di recepimento e attuazione è pronta e sarà licenziata nei prossimi giorni, e con il Contratto di Quartiere. Nostro dovere e obiettivo è di portare in approvazione entro breve tempo questo e altri piani che sono già praticamente pronti. Sappiamo tutti bene – ha continuato il sindaco – che il Comune non ha grandi risorse da investire in opere ma quello che possiamo certamente fare è fornire ai cittadini, alle imprese, gli strumenti per operare. Nel dettaglio, il Piano di recupero di Latina Scalo, che non prevede una variante urbanistica, contempla molte aree da destinare a servizi e a verde pubblico, lasciando poco spazio a nuove cubature residenziali. Spazio, invece, all’housing sociale, cioè quelle costruzioni con canoni e costi agevolati per determinate categorie sociali svantaggiate. Per quanto riguarda, invece, Tor Tre Ponti la procedura in atto prevede la perimetrazione della zona, per delimitare l’area storica, quella intorno alla chiesa, che sarebbe destinata ad area archeologico-museale. Sarà questo il punto di partenza per la riqualificazione della zona. Sul tema urbanistico, come sugli altri, posso assicurarvi che questa amministrazione ha voglia e capacità di agire presto e in grande sintonia e all’inizio dell’anno arriveremo anche a definire le aree da destinare a edilizia residenziale pubblica”. L’assessore Di Rubbo ha rilevato che “gli uffici comunali stanno lavorando alacremente per definire gli iter relativi ai piani particolareggiati e di recupero ma anche per il nuovo regolamento edilizio, con inserimento di disposizioni importanti anche in materia ambientale. In ogni caso – ha precisato Di Rubbo – il criterio che il Comune ha inteso adottare è quello della compensazione dove invece prima si procedeva con gli espropri. Questa consentirà tempi più brevi e l’abbattimento degli esborsi per l’amministrazione”.
Il presidente Calandrini ha ringraziato gli intervenuti affermando: “Quello che oggi noi abbiamo preso qui è un impegno preciso, per cui entro pochi mesi vogliamo tornare dai cittadini di Latina Scalo con fatti concreti, con atti alla mano. Credo che questa amministrazione abbia tutti gli elementi per farlo. Inoltre vogliamo ripetere questi confronti con i cittadini anche nei vari borghi e nelle realtà più lontane dal centro della città”

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