LATINA – Ha un unico dispiacere, non aver potuto bloccare il progetto nefasto della metro leggera di superficie. “E’ stato un momento drammatico”, assicura.
Per tutto il resto è un bilancio completamente positivo quello tracciato dal commissario straordinario del Comune di Latina, Guido Nardone in occasione del suo congedo dall’amministrazione retta per 13 mesi. Lo ha fatto, commosso, pronunciando un sentito “grazie” alla città.
La cerimonia si è svolta nell’Aula consiliare dove Nardone, introdotto dal neo sindaco Giovanni Di Giorgi – ha parlato con il cuore: “Alla mia età – ha esordito – bisogna vivere ogni giorno senza sprecarlo e questi mesi non sono stati sprecati. Io qui, ho volato, abbracciato alla città e mi piace pensare che qualche cittadino abbia volato insieme a me, aggrappandosi alla mia striminzita e spnnacchiata ala. Latina mi resterà fortemente nel cuore come i suoi cittadini, i funzionari e i dipendenti che mi hanno affiancato nel mio lavoro. I biglietti che mi hanno scritto – ha concluso – sono da incorniciare”.
Nel suo discorso, misurato quanto appassionato, ha voluto però togliersi anche un sassolino dalla scarpa rivolgendosi a chi, in questi mesi, ripetutamente, si è chiesto chi fosse l’ispiratore (politico ndr) del suo operato: “Ho gli anni giusti per poter prendere da solo le mie decisioni, il mio unico ispiratore è stato un avvocato napoletano. Quell’avvocato era mio padre”. ASCOLTAaudionardone saluto]