LATINA – Nessun passo in avanti, e finisce per scontentare tutti, l’esito della Commissione Urbanistica convocata venerdì 8 novembre (qui il link alla registrazione della seduta) mai risolta vicenda della Centrale Biogas. In primis, i cittadini residenti a Borgo Carso contrari all’impianto e preoccupati per l’andamento delle cose. E’ stato lo stesso presidente della commissione Roberto Belvisi a far notare l’assenza dell’Avvocatura comunale che avrebbe potuto – ha detto – chiarire meglio le ragioni per il cui il Tar a luglio scorso ha dato ragione alla Neoagroenergie s.r.l che vuole realizzare l’impianto a biometano, respingendo invece il tentativo del Comune di annullare in autotutela il permesso edilizio a costruire.
Nel suo intervento il consigliere di maggioranza Vincenzo Valletta, che ha fatto dell’argomento un cavallo di battaglia, ha fatto anche notare l’assenza dell’assessore all’urbanistica Annalisa Muzio, ed è stato fatto presente dai partecipanti alla riunione che non è stato dato riscontro nemmeno all’accesso agli atti presentato ad agosto dal Comitato spontaneo del Borgo presente alla seduta con una folta rappresentanza.
Dura la nota arrivata al termine della commissione dai consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 : «Di fatto ciò che registriamo è una maggioranza che si dice contraria alla realizzazione della centrale davanti ai cittadini e alle cittadine salvo poi agire in assoluta contraddizione con questo indirizzo politico. Una contrarietà sbandierata a parole, probabilmente per esigenze di consenso, cui non fanno seguito le dovute azioni. Ci chiediamo a questo punto – concludono i consiglieri – se l’intenzione vera dell’amministrazione Celentano non sia un’altra e la tutela della comunità di Borgo Carso solo uno specchietto per le allodole».
Risponde piccata oggi l’assessore Muzio: “È del tutto pretestuoso e privo di senso il tentativo dei partiti di opposizione di attribuire all’amministrazione in carica un oscuro disegno volto a creare confusione attorno alla vicenda dell’impianto biogas che un’azienda privata avrebbe intenzione di realizzare a Borgo Carso. Abbiamo dato il diniego alla richiesta di autorizzazione presentata con procedura semplificata dall’impresa privata – spiega Muzio – nonostante che l’iter fosse stato gestito in periodo commissariale e dunque prima del nostro insediamento. Com’era prevedibile, l’azienda si è rivolta alla giustizia amministrativa per contestare la nostra determinazione. Il Tar ha ravvisato una carenza di motivazione nel provvedimento emesso dall’ex dirigente del Suap e dunque non abbiamo esitato a fare ricorso al Consiglio di Stato, dal quale attendiamo la pronuncia. Nel contempo, con la nuova dirigente Patrizia Marchetto stiamo provvedendo a riesaminare tutta la procedura, per fatti sopravvenuti, e abbiamo già dato impulso al servizio mobilità circa l’adozione della ordinanza per la limitazione al traffico su via Casal delle Palme. Torno a ribadire – conclude Muzio – che la nostra amministrazione non è contraria agli impianti che producono energie alternative né a qualsiasi altra forma di impianto industriale, ma politicamente non abbiamo intenzione di consentire che l’impianto biogas in questione possa inserirsi in quel un contesto agricolo che è a forte insediamento abitativo e che verrebbe pesantemente penalizzato dalla convivenza con un impianto industriale”.
Fatto sta che “per l’ennesima volta – dicono le opposizioni – la seduta si è conclusa in un nulla di fatto perché mancavano i pareri dei tecnici, essenziali per capire quale sia la strada più efficace da seguire a tutela della comunità”. Proprio su questo punto, con critiche dirette a uffici e avvocatura comunale, si sono soffermati gli interventi dei rappresentati del Comitato spontaneo di Borgo Carso che vedono nell’impianto a biogas il potenziale distruttivo di una comunità ormai quasi centenaria.