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24 novembre

A Satricum la mostra di Leo Mattioli, illustratore di Pinocchio

Max Cotilli e Sonia Tomaselli ospitano le tavole originali e inaugurano così il menù a tema

LATINA – Dopo Alice in Wonderland, a Satricum, Max Cotilli e Sonia Tomaselli rileggeranno la favola di Pinocchio, con un menu a tema ispirato all’opera di Carlo Collodi “Le Avventure di Pinocchio”, “osservandone le metafore, l’idea di libertà, i messaggi sapienziali, in particolare pensando alla sua storia in cucina, che è anche la storia di tutti: un percorso evolutivo interiore fatto di ostacoli ma anche di gioie, solitudine ma anche condivisione”.
L’appuntamento è per  domenica 24 novembre, giornata in cui sarà visitabile proprio a Satricum la mostra dedicata al grande illustratore fiorentino Leo Mattioli (Firenze 9 luglio 1928 – Firenze 11 luglio 1999), realizzata in collaborazione con il figlio Giovanni Mattioli.

CHI E’ – Leo Mattioli, è noto per essere considerato tra i più originali artisti del Novecento che abbiano illustrato il capolavoro di Collodi. In mostra, solo per questa giornata, 20 Tavole originali realizzate fra il 1953 e il 1954 per il Pinocchio, Edizione Nazionale promossa dal Comitato per le onoranze a Carlo Lorenzini (noto in tutto il mondo con lo pseudonimo di Carlo Collodi) pubblicato da Vallecchi Editore. In mostra anche pannelli con illustrazioni, realizzati appositamente dal figlio Giovanni Mattioli, che invece resteranno nella sala del ristorante per tutta la durata del nuovo menu quindi fino a primavera 2025.

“I pannelli  – spiegano gli organizzatori – faranno comprendere ancora di più la storia del Pinocchio burattino, inafferrabile e leggero, che si offre al lettore solo come silhouette: vera e propria opera d’arte che si muove tra futurismo e cubismo, con uno sguardo alle geometrie di Fortunato Depero e agli insegnamenti di Ottone Rosai amico e maestro di Leonardo. I colori predominanti di questo lavoro sono: l’azzurro carta da zucchero, arancione, rosso spento, marrone e ocra, che vengono alternati in una sorta di monocromatismo solo apparente, per costituire in realtà un raffinato sovrapporsi di piani che alimenta e sottolinea le suggestioni della narrazione. Una particolarità tecnica è la realizzazione dei fondi colorati delle tavole: Mattioli stendeva a pennello uno strato di colore e, con la tempera ancora fresca, completava la campitura spandendo e uniformando il colore con i polpastrelli. Grande è la forza espressiva delle inquadrature, dove pur nella loro sinteticità e libertà creativa, Mattioli mette in risalto pochi particolari per dare il senso della narrazione. L’ambientazione è quella di una Toscana popolare, artigiana e contadina come si evince dalle architetture ai paesaggi, passando per i dettagli secondari (i panni stesi, il fiasco di vino, le coperture a “onduline”). È un’interpretazione moderna, come l’hanno definita in tanti perché innovativa e sempre attuale, ma soprattutto poetica, quasi metafisica entro composizioni geometriche ricercate, di affascinante originalità”.

La mostra ad ingresso libero, aprirà al pubblico alle ore 16 e fino a cena con la presenza di Giovanni Mattioli, figlio di Leonardo, che arricchirà il percorso espositivo raccontando il pensiero artistico e la vita del padre attraverso ricordi familiari e aneddoti. Modera Francesca Lauri, giornalista. A seguire sarà possibile prenotare la cena a tema (a pagamento).

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