LATINA – Ha collaborato alle indagini dei carabinieri e grazie alla sua denuncia ha ottenuto un permesso di soggiorno. Il protagonista di questa storia è bracciante agricolo indiano che ha deciso di raccontare le condizioni di lavoro schiavistiche cui era costretto.
“Avrei dovuto prendere 600 euro al mese per 12 ore di lavoro al giorno, ma per sei mesi non ho visto soldi e ho deciso di fare qualcosa” ha detto il lavoratore all’interprete del sindacato Uila di Latina quando ha sporto denuncia ai carabinieri.
La Questura di Latina ha rilasciato il permesso di soggiorno speciale all’uomo, un 36enne di origini bengalesi. Lo ha reso noto la Uila Uil che ha ricevuto dall’ufficio stranieri della questura di Latina, il documento.
“Finalmente per un lavoratore sfruttato registriamo un primo importantissimo risultato per la sua permanenza in Italia e per consentirgli di essere regolarmente assunto – ha commentato Giorgio Carra, segretario della Uila di Frosinone e Latina – Oggi possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro della lotta al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura: non solo sacrosanti arresti e sanzioni nei confronti di caporali e pseudo-datori di lavoro, ma ricadute positive sui lavoratori”.
Dopo la morte di Satnam Singh tre colleghi della vittima di quella tragica vicenda, testimoni dell’incidente, avevano ottenuto lo stesso permesso speciale.