LATINA – La Regione Lazio ha ridotto le risorse disponibili per la Comunicazione aumentativa alternativa. Si tratta dei fondi per i sistemi di comunicazione destinati a chi è escluso dalla tradizionale comunicazione verbale e orale a causa di patologie congenite o acquisite o di deficit cognitivi.
Per questa ragione, l’assessore all’Istruzione del Comune di Latina Francesca Tesone chiarisce come si sta muovendo il Comune di Latina assicurando che l’ente “sta provvedendo al reperimento di ulteriori risorse utili a scongiurare il taglio delle ore di impiego delle figure preposte a rispondere al bisogno collettivo”.
“A fronte delle segnalazioni pervenute presso gli uffici comunali, relative alla riduzione dei fondi regionali per la Comunicazione aumentativa alternativa, mi preme chiarire alcuni aspetti e condividere le azioni che l’Amministrazione comunale sta portando avanti.
È bene evidenziare che fino al precedente anno scolastico la Regione ha provveduto autonomamente a finanziare la CAA, per un ammontare complessivo di circa 500mila euro (dato a.s. 2023/2024). Da quest’anno l’ente regionale ha delegato i Comuni e per le medesime attività ha stanziato e concesso meno di 200mila euro, riducendo notevolmente le somme a disposizione. In questa sede non entro nel merito di tale riduzione, della quale sto chiedendo conto provvedendo alle opportune verifiche presso gli uffici regionali competenti. Mi piace come sempre essere risolutiva ed è per questo che mi sono da subito attivata per reperire ulteriori risorse utili a scongiurare il taglio delle ore di impiego delle figure preposte a rispondere al bisogno cognitivo. Con l’assessore al Bilancio Ada Nasti e con il direttore generale Agostino Marcheselli, abbiamo affrontato la tematica nel corso di una riunione, cerando di individuare risorse comunali per fronteggiare la situazione, senza compromettere il servizio assistenziale educativo. Al momento abbiamo recuperato 60mila euro per quest’anno, predisponendo già per l’anno scolastico 2025/2026 ben 180mila euro.
È un primo passo che ritengo essere importante e che deve spingere questa Amministrazione comunale a trovare strade alternative, interessando pienamente anche i Servizi Sociali. I nostri figli e le loro esigenze non possono dipendere da logiche e tagli finanziari attuati dalla Regione, così come noi amministratori locali non possiamo essere lasciati scoperti di somme fondamentali per l’istruzione scolastica e le attività connesse, ancor di più quando si tratta di bisogni educativi speciali. Rinnovo il mio impegno e la disponibilità a tutte le famiglie”.