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Dieci anni di lavoro inseguendo la criminalità, il saluto del ten. col Michele Meola

Il militare si congeda dall'Arma per raggiunti limiti di età, ma andrà al Garante dei Detenuti

LATINA – Negli anni, ormai quasi dieci trascorsi al Comando Provinciale di Latina, è diventato un’istituzione. Lascia per raggiunti limiti di età e con il grado di colonnello, il comandante del Reparto Operativo di Latina Michele Meola. Anche in congedo, però, resterà in attività presso l’ufficio del Garante dei Detenuti, un ruolo che racconta anche molto della sua persona e del senso etico con cui ha svolto il servizio da militare dell’Arma.

Un saluto commosso il suo, questa mattina nella Caserma Cimarrusti di piazza Caduti di Nassirya, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Latina, col. Cristian Angelillo. Ripercorre l’importante esperienza: prima a capo del Nucleo Investigativo, dal 2015, poi, dopo cinque anni e fino ad oggi, alla direzione del Reparto Operativo: “Anni interessanti, ricchi di tanti episodi, vissuti intensamente. Spero di aver fatto bene, ma non sta a me dirlo, sono stato a disposizione della collettività. Qualche episodio è stato doloroso, abbiamo visto qualche collega lasciarci, ma fa parte della vita e così lo accettiamo”.

Nel cuore investigativo dell’Arma, lunghi anni di indagini sul territorio provinciale di Latina per contribuire alla sicurezza e alla legalità: “Quando sono arrivato a Latina, la situazione non era quella di oggi, la provincia è cambiata ma c’è stata una risposta delle forze dell’ordine soprattutto grazie alla Procura di Latina, alla Procura distrettuale e al Tribunale che hanno saputo dare una giusta interpretazione dei fenomeni criminali nascenti”, assicura Meola.

Tra le tante attività svolte in questi anni vanno ricordate le operazioni “TIBERIO”, “ASTICE, “; “SCARABEO”, “DUNE”, “AMNESIA”, “ANNI 2000”, “OMNIA 2”, e la soluzione di tanti casi, anche di omicidio.

Resterà ancora pochi giorni, fino al 12 ottobre e ha già accolto il suo successore.

Salutando, al termine della tradizionale cerimonia di commiato, ha dedicato le ultime parole al futuro che lo attende, a disposizione del Garante nazionale per la difesa dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, un organismo che si occupa della popolazione carceraria, di quella detenuta nelle  Rems e nei centri di accoglienza: “Spero di poter dare anche lì il mio contributo”.

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