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Uccise Nicoletta e Reneé, il Comune di Cisterna si costituisce parte civile contro Cristian Sodano

Il sindaco Mantini: "Nostro dovere andare fino in fondo in questo procedimento penale, al fianco di una famiglia stravolta e distrutta"

CISTERNA DI LATINA – Dopo la richiesta di giudizio immediato formulata dalla Procura della Repubblica di Latina che porterà il finanziere Cristian Sodano, reo confesso del femminicidio Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato, a processo davanti alla Corte D’Assise di Latina,  il Comune di Cisterna ha deliberato la costituzione di parte civile. La Giunta guidata dal  Sindaco Valentino Mantini ha assegnato l’incarico all’avvocato Nicodemo Gentile dell’associazione “Penelope” che segue, tra gli altri  anche il caso del femminicidio della studentessa Giulia Cecchettin e da sempre al fianco delle famiglie delle vittime di omicidio. La costituzione di parte civile del Comune è un atto che “l’Amministrazione ritiene di dover compiere in relazione all’interesse pubblico e all’accertamento della verità”, si legge nella deliberazione di Giunta comunale.

«Nessuna formula risarcitoria potrà restituire una moglie e una figlia, una madre e una sorella a Pino e Desirèe Amato – ha detto il Sindaco di Cisterna Valentino Mantini – ma è nostro dovere andare fino in fondo in questo procedimento penale, al fianco di una famiglia che è stata stravolta e distrutta dal gesto efferato di un uomo che non ha accettato la fine di una relazione. La nostra comunità continuerà ad essere accanto ai familiari di Nicoletta e Renèe affinché i riflettori non si spengano. Ringrazio l’avvocato Nicodemo Gentile per aver accettato l’incarico di rappresentare il nostro Comune in questa tragica vicenda: Cisterna non è la città dei femminicidi, Cisterna è una comunità accogliente, solidale e che sa includere, Cisterna non è carnefice ma è vittima anch’essa dei tremendi fatti che si sono verificati. Ringrazio anche – ha concluso il Sindaco Mantini – la dottoressa Monica Sansoni, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio, che si è messa sin da subito a disposizione e ci ha supportati, così come ringrazio le tante cittadine e i tanti cittadini che hanno offerto il loro aiuto alle famiglie Zomparelli e Amato».

L’atto  (la deliberazione n. 183 pubblicata il 10 settembre)  è stata approvata all’unanimità, visto il procedimento penale pendente presso la Corte di Assise di Latina nei confronti dell’imputato “al fine di collaborare  con la Giustizia nell’accertamento della verità – vi si legge –  e di ottenere, previo riconoscimento della responsabilità dell’imputato in ordine ai fatti di reato, l’integrale risarcimento di tutti i danni subiti e subendi da liquidarsi per come saranno quantificati in atti o, in subordine, nella somma che risulterà di giustizia nel corso del procedimento, con rivalutazione monetaria ed interessi legali…”.

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