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Parco Falcone e Borsellino, l’Udc appoggia la modifica: “Recinzione solido margine”

Prosegue il dibattito sulle modifiche al progetto

LATINA – Riceviamo e pubblichiamo, nell’ambito del dibattito che si sta sviluppando sulla recinzione in corso di installazione in Parco Falcone e Borsellino, difforme da quella del progetto vincitore che nelle intenzioni del progettista doveva evocare l’ambiente palustre originario, l’intervento dell’Udc  di Latina “che segue e partecipa con attenzione al susseguirsi delle scelte politico-amministrative operate dall’Amministrazione Comunale in carica della quale fa parte”.  Il partito difende la scelta e plaude allo “sforzo dell’Amministrazione” che “ha dato vita ad una recinzione che si identifichi come solido margine di un’area importante per tutta la città e non solo”. Per il partito di maggioranza in Consiglio comunale la funzione di difesa della recinzione è dunque prioritaria.

L’INTERVENTO INTEGRALE DELL’UDC – L’Udc “anche per quanto riguarda l’opera di riqualificazione del Parco “Falcone e Borsellino”, nell’approssimarsi dell’inizio dei lavori di riqualificazione, ha eseguito un’attenta lettura del progetto vincitore apprezzandone tutta una serie di scelte ma individuando da subito nella prospettata recinzione una “criticità” che di fatto, a nostro giudizio, avrebbe compromesso il risultato finale di un lavoro importante e di rilevante impegno economico.
La criticità evidenziata consiste nella totale mancanza di un esecutivo architettonico, senza il quale non è possibile definire le qualità della recinzione proposta, i particolari architettonici, gli eventuali cambi di quota della stessa, sé necessari in virtù dell’andamento plano-altimetrico dell’intero sviluppo perimetrale del parco urbano.
I particolari architettonici della recinzione, nel progetto appaltato, risultano rappresentati da un mero “copia – incolla” estrapolato dai depliant dell’azienda produttrice, con il quale si mostra un
“pannello prefabbricato” adatto a recingere opere di qualsiasi tipo e natura: una casa privata, una scuola, un asilo o un edificio pubblico, ma non di certo adatto a recingere e tutelare un’area
importante della città sia dal punto di vista urbanistico-architettonico che storico-paesaggistico.
Cosa ancora più lacunosa e vaga, sempre esaminando il progetto iniziale, risulta essere la totale assenza della rappresentazione grafico-esecutiva dei cancelli di accesso al parco. Anche questa
soluzione affidata ad un rendering privo di un qualsivoglia progetto grafico-economico di ciò e di come si sarebbe andato a realizzare elementi importanti quali le cancellate di accesso al parco.
Da subito, l’UDC, non ha condiviso quanto approvato dall’Amministrazione precedente, con molta superficialità e scarsa lettura del progetto, in più parti lacunoso e non supportato da veri elaborati esecutivi ma esclusivamente da immagini “copia – incolla” estrapolate da schede tecniche fornite dalle diverse aziende fornitrici dei prodotti richiamati nel progetto.
L’Amministrazione Comunale, sensibile alle osservazioni sollevate, da subito condivise, si è attivata per dare vita ad un progetto che definisse in maniera puntuale la recinzione, meglio pensata per
essere in linea con la storicità del sito, la sua funzione futura e la tutela contro atti vandalici quale l’ultimo perpetrato pochi giorni fa a danno della scuola Aldo Manuzio di Latina Scalo.
L’installazione di alcuni moduli della recinzione, oggi oggetto di polemiche, rappresentano un  veritiero campione di quella che sarà la recinzione definitiva, installazione eseguita nell’intento di
poter effettuare piccoli aggiustamenti, se necessari, che superino la soluzione degli anni ‘70 garantendo ad un’area così importante di non essere oggetto del degrado e dello scempio, noto a tutti, e perfettamente evidenziato da Italia Nostra.
Lo sforzo dell’Amministrazione ha dato vita ad una recinzione che si identifichi come solido margine di un’area importante per tutta la città e non solo, risultato che non sarebbe stato possibile se
realizzata con pannelli prefabbricati, previsti dal progetto vincitore, semplicemente avvitati ai montanti verticali sempre di tipo prefabbricato.

A chi alimenta polemiche in merito alla recinzione, giustamente e prontamente rivisitata dalla attuale Amministrazione Comunale, definendola una “recinzione tipo gabbia con strumenti di tortura in cima”, basta far notare che detta tipologia di recinzione è posta in Italia ed all’estero a tutela di importanti emergenze storiche, architettoniche ed archeologiche da tutelare e salvaguardare nel tempo e nella maniera più certa e più consona al bene recintato. Circa la richiesta di Italia Nostra all’Ordine degli Architetti, affinché si spenda per tutelare la qualità architettonica dei progetti e venga questa “rispettata in quanto frutto di ricerca e fatica di elaborazione”, rispondiamo che nel caso specifico, quindi nel progetto approvato dalla precedente Amministrazione, non vi è stata da parte degli estensori del progetto “alcuna grande ricerca né una grande fatica di elaborazione”, bensì, come già detto, si è dato vita ad un buon progetto supportato in più casi da un banale “copia – incolla” di schede tecniche e depliant di più prodotti previsti nel progetto.

L’UDC, non appena avuta la possibilità, ha verificato gli elaborati di gara ed ha sollevato i propri dubbi. L’Amministrazione Comunale, attenta e sensibile, ha intuito da subito che non era possibile
recintare il Parco “Falcone e Borsellino”, parco storico della città di Latina, con dei comuni pannelli prefabbricati e, cosa ancor più grave, in assenza di veri particolari esecutivi, riguardanti recinzione e accessi, ha quindi conseguentemente proceduto all’individuare scelte sicuramente più consone alla qualità e storicità del nostro Parco, procedendo nell’immediato alla realizzazione di un campione di recinzione da verificare in loco nel rapporto visivo parco “interno – esterno”.
A nostro avviso, la soluzione adottata sarebbe ancor più completa sé meglio dotata di un margine a terra in grado di contenere da una parte il declivio naturale del terreno e dall’altra a costituire il
giusto margine all’esistente pavimentazione in cubetti di porfido. Un risultato progettuale ed esecutivo a nostro avviso importante e ben rapportato con il sito e l’area circostante.
Per concludere da oggi in poi prima di rilasciare consigli e affermazioni fuorvianti, un auspicio ed un invito a tutti i cittadini, alle associazioni, a Italia Nostra e a coloro interessati al miglioramento della nostra realtà urbana ed extraurbana, di procedere nella verifica dei progetti approvati, prossimi alle esecuzioni in opera, al fine di individuare criticità, qualora esistenti, che diano luogo a giuste variazioni da parte dell’Amministrazione, qualsiasi questa sia, volte a perfezionare l’opera in esecuzione e di fatto a raggiungere veri modelli condivisi”.

La domanda sorge spontanea: condivisi con chi?

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