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Latina, Legge sul Centenario, Calandrini: “Dare a Latina un respiro non più locale ma europeo”

Il primo firmatario ha detto che il modello da seguire è quello del sindaco Nino Corona che coinvolse i più grandi architetti del suo tempo

LATINA – Il Circolo Cittadino di Latina ha ospitato oggi una conferenza stampa per condividere con la città e festeggiare l’approvazione definitiva della legge sul Centenario di Latina, avvenuta lo scorso 7 agosto. Alla presenza della sindaca Matilde Celentano, di autorità locali, rappresentanti politici e cittadini, il Senatore Nicola Calandrini, primo firmatario della legge,  ha ribadito l’importanza di quello che ha definito uno “storico traguardo per la città”.
“E’ con grande emozione  – ha detto – che annuncio oggi l’avvio del percorso verso le celebrazioni del centenario di Latina che si terranno nel 2032. Quella approvata è una delle pochissime leggi approvate su iniziativa parlamentare, peraltro il tutto è avvenuto in tempi rapidissimi: 13 mesi. In sede di discussione al Senato le opposizioni (Pd e 5 stelle) hanno presentato 10 emendamenti: di questi 9 sono stati accolti all’unanimità e uno è stato trasformato in ordine del giorno e accolto come raccomandazione, mentre alla Camera non sono state apportate modifiche per evitare la terza lettura al Senato. Una scelta politica chiara, un gioco di squadra eccezionale che spero non rimanga un’eccezione ma si trasformi in un precedente da seguire”.
“Era necessario – ha proseguito il Senatore –  sottolineare l’unicità della storia di Latina, una delle città più giovani d’Europa, l’unico capoluogo di provincia italiano con meno di un secolo di vita. Una città che rappresenta un unicum, nata sotto il segno dell’accoglienza e della capacità di resilienza: basti pensare alla bonifica dell’agro pontino e all’ingegno che ha strappato la terra pontina alla palude e alla malaria  ma anche agli ex combattenti della prima guerra mondiale e alle loro famiglie (veneti, friulani e romagnoli) che qui hanno trovato una nuova casa. Come dimenticare le donne e gli uomini che qui già vivevano e lavoravano (Lepini e sud pontino) e gli esuli di Istria e Dalmazia prima e i profughi in fuga dai regimi totalitari dell’est Europa poi che qui sono stati accolti e hanno trovato una nuova possibilità di vita e sviluppo”.

I prossimi passi:  entro 90 giorni il Ministero della Cultura dovrà licenziarne lo statuto. Per il 2024 è già previsto un fondo di 200 mila euro: “Daremo vita  – ha spiegato Calandrini – a una serie di iniziative per allargare la base della nuova istituzione, cercando di coinvolgere soggetti privati, pubblici, i Comuni della Provincia e altre istituzioni: la Regione, la Provincia, le Università, gli istituti bancari e assicurativi. Organizzeremo una serie di eventi per la presentazione della fondazione e dei suoi temi con relatori di livello nazionale, e realizzeremo alcuni eventi all’estero: penso, come esempio, alle new town (città nuove) anglosassoni. Della bonifica integrale che interessò il nostro territorio negli anni 30 si parlò molto all’esterno, specialmente in America e in Gran Bretagna attraverso i due quotidiani New York Times e Times. Una vetrina che oggi dobbiamo riconquistare. Il nostro modello è quello del sindaco Nino Corona, che coinvolse i più grandi architetti del suo tempo per dare alla città spazi nuovi e per dare a Latina un respiro non più locale ma europeo. A settembre organizzeremo in Senato anche un convegno per stampa nazionale e internazionale. Non possiamo relegare la portata di una legge dello stato ai confini provinciali. Questo deve essere lo stimolo per lanciare Latina fuori dal proprio confine territoriale e finalmente farla conoscere in tutto il mondo”.

Il disegno di legge sul centenario presentato dal Senatore Nicola Calandrini, e firmato anche dai Senatori Fazzone, Paganella e Menia, il 12 giugno 2024 aveva avuto l’approvazione, all’unanimità, in Commissione Cultura con il testo che è poi è passato alla Camera dei Deputati dove la Commissione Cultura lo ha definitivamente approvato, facendolo diventare legge dello Stato, il 7 agosto scorso.

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