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il caso

Latina, 50enne si presenta con un’infezione cutanea al pronto soccorso del Goretti: morso da un ragno violino

La direttrice della Uoc Rita Dal Piaz: "E' stato da noi una settimana, poi dimesso guarito. Non sottovalutare le lesioni cutanee "

LATINA – Un caso di infezione conseguente al morso del ragno-violino è stato registrato in questi giorni dalla Asl di Latina. Un 50enne del capoluogo si è infatti presentato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti con una ulcerazione  cutanea ed è stato trattenuto e ricoverato in Obi, il reparto di Osservazione Breve dove  per una settimana è stato  seguito dall’equipe della Uoc diretta dalla dottoressa Rita Dal Piaz e dagli specialisti dell’Unità di Malattie Infettive guidata dal facente funzioni Domenico Del Borgo. La diagnosi è stata immediata.

“E’ un caso emblematico – spiega Dal Piaz  – L’uomo,  secondo il suo stesso racconto, pochi giorni prima di sviluppare la seria infezione, aveva pulito una ragnatela. In quel momento non si era nemmeno accorto di essere stato morso. Dopo un paio di giorni, però, è comparso un rossore nella zona che nel giro di poco è diventa “cellulite”, una vera infezione cutanea che, una volta fatta la diagnosi, è stata trattata con una terapia antibiotica endovenosa. Non è sufficiente infatti in questi casi l’antibiotico per bocca”.

E’ sempre la direttrice del Pronto Soccorso a spiegare che “tutto parte sempre dalla cute e bisogna gestire l’infezione locale  per scongiurare il quadro settico”. La reazione cutanea che si ha in seguito al morso del ragno violino nei primi giorni è infatti la stessa che potrebbe comparire anche con la puntura di altri insetti, ma non guarisce e anzi si aggrava.

“Vale per tutte le ferite  – aggiunge Dal Piaz – Quando c’è un’infezione locale della cute che non si risolve in pochi giorni spontaneamente o con pomate locali, è necessario farsi vedere da un medico. Se poi ci si accorge del morso del ragno, allora non bisogna aspettare e bisogna andare in ospedale. In questi casi è necessario agire risolutamente: si bypassa la terapia orale e si somministra direttamente un antibiotico specifico per via endovenosa”.

Il paziente di Latina è stato dimesso, guarito.

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