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Commissione d’accesso ad Aprilia, sei mesi di tempo per verificare se la mafia ha infiltrato il Comune

Del gruppo fanno parte tre funzionari della prefettura, Perna, Abbondandolo e Vattani e due investigatori, Testa e De Lise

APRILIA – Avrà tre mesi di tempo, rinnovabili di altri tre, la commissione di indagine nominata dalla prefetta di Latina Vittoria Ciaramella a un mese dal suo insediamento in piazza della Libertà, per verificare se ci siano stati condizionamenti della criminalità organizzata nella gestione del Comune di Aprilia. La decisione segue gli esisti di un’inchiesta della Dda di Roma che ha portato ai domiciliari l’allora sindaco Lanfranco Principi, dimessosi all’indomani del provvedimento cautelare. Pochi giorni dopo si erano dimessi Consiglio comunale e giunta e ad Aprilia è arrivato il Commissario, già prefetto, Paolo D’Attilio che si sta occupando dell’ordinaria amministrazione.

Il dossier era già approdato sul tavolo del ministro dell’Interno per una valutazione e, come reso noto dalla neo prefetta Ciaramella, era sin da subito stata ipotizzata la necessità  “di un doveroso approfondimento”.  Nel mezzo di agosto, a conferma dell’urgenza, è arrivata l’ufficialità.

LA COMMISSIONE – Della commissione fanno parte la Vicaria del prefetto, Monica Perna; la vice prefetta Daniela Abbondandolo; e il dirigente superiore della polizia di Stato Luca Vattani. Accanto a loro  lavoreranno due investigatori: il sottotenente Leopoldo Testa della Guardia di Finanza e il tenente colonnello Antonio De Lise che guida  il Nucleo Investigativo dei Carabinieri del comando  provinciale di Latina. Saranno loro a vagliare gli atti varati dall’amministrazione Principi per verificarne la correttezza e legittimità, valutare gli eventuali collegamenti diretti o indiretti o e le forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità di stampo mafioso. L’obiettivo della commissione, così come prevede la legge, è quello di verificare se ci siano “elementi concreti, univoci e rilevanti”  che facciano emergere un “collegamento tra l’Amministrazione e gruppi criminali” in grado di compromettere il regolare svolgimento delle funzioni dell’ente locale.

Al termine del lavoro della Commissione sarà la prefetta di Latina Vittoria Ciaramella a redigere la relazione da indirizzare al Ministro dell’Interno.

IL CASO FONDI – In provincia di Latina, l’ultima volta era accaduto nel 2008 per il Comune di Fondi. Al lavoro svolto da una titolata commissione d’accesso nominata dall’allora prefetto Bruno Frattasi, era seguita la relazione al ministro del tempo, Roberto Maroni, che aveva deciso di non sciogliere per mafia il Comune, ritenendo sufficienti le dimissioni dell’assise cittadina e nuove elezioni. Nel caso di scioglimento per mafia, invece, i tempi si allungano e il Comune resta amministrato per 18 mesi (più eventuali altri 6) da una commissione straordinaria che segue quella di accesso.

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