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cronaca

Corsi di formazione inesistenti con i fondi del Pnrr, la Finanza sequestra beni a un imprenditore del sud pontino

Denunciato un consulente esterno romano

LATINA – I finanzieri del Comando Provinciale di Latina hanno dato esecuzione all’applicazione della misura interdittiva dell’esercizio di attività imprenditoriali e professionali nei confronti del titolare di un Centro residenziale per anziani del sud pontino ed un imprenditore romano, procedendo al sequestro di beni immobili e disponibilità finanziarie per quasi 300 mila euro.
L’indagine, condotta dalla Fiamme Gialle del Gruppo di Formia, ha preso le mosse da una mirata analisi di rischio svolta sulle imprese beneficiarie dell’incentivo “Formazione 4.0” erogato con i Fondi PNRR, e ha consentito di ipotizzare la commissione di un complesso meccanismo di frode basato sulla creazione ad hoc di crediti d’imposta inesistenti e la successiva compensazione illecita dei bonus in sede di versamento delle imposte dovute, con un ingente danno alle casse erariali.
In particolare, l’impresa destinataria del provvedimento ha azzerato quasi del tutto il proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo per l’anno 2023 all’istituto della compensazione di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, relativi ai bonus per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Industria 4.0”.
Dagli approfondimenti svolti dagli investigatori sarebbe emerso che, in realtà, la formazione non era mai stata svolta e che tutto il materiale a supporto dei presunti corsi di formazione effettuati negli anni 2021 e 2022, ovvero il materiale didattico, gli attestati di partecipazione, i registri nominativi delle presenze, sarebbero stati predisposti ad hoc, avvalendosi di un modello fraudolento di evasione predisposto da una società di consulenza romana. Inoltre, da ulteriori approfondimenti è emerso che diversi dipendenti del centro residenziale, oltre a non aver mai effettuato alcuna attività formativa, talvolta, risultavano in servizio durante le ore di fruizione dei corsi, rendendo, pertanto, del tutto inattendibile l’impianto documentale predisposto dall’impresa.
L’ammontare dei crediti segnalati come inesistenti, compensati in sede versamento tramite il modello F24, è risultato essere pari a 266.581 euro, condotta per la quale è stato ipotizzato il reato di “Indebita compensazione”.
La truffa sarebbe stata realizzata grazie al contributo di una società di consulenza romana, che, all’occorrenza ha elaborato e predisposto attestati e certificazioni risultati inattendibili, riuscendo a ricostruire un impianto documentale attestante l’esecuzione delle attività agevolate che hanno originato i crediti d’imposta inesistenti.
Il rappresentante legale della società di consulenza è stato denunciato. Nella contabilità della casa di riposo sono state anche trovate fatture relative ad operazioni inesistenti utilizzate in  dichiarazione dalla casa di riposo per evadere le imposte sui redditi e l’IVA per un ammontare di 60.368 euro.
Gli elementi investigativi raccolti hanno indotto il G.I.P. del Tribunale di Cassino a disporre il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di denaro o di altri beni pari all’ammontare del profitto

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