LATINA – A Latina è conservata la macchina con cui nell’Ottocento fu stampata la prima Bibbia in inglese. Fa parte del Museo della Stampa fondato da Mauro Vari, conosciutissimo e appassionato, figlio d’arte. Tipografa era sua madre, tipografo lui dall’età di 13 anni, e ora nella sede dell’azienda, in Via Scrivia 15, sono entrate e lavorano già altre due generazioni, figlio e nipote.
Qui si stampa in digitale, come richiedono i tempi, ma Vari non ha dimenticato e anzi coltiva e vuole far conoscere la storia di questo mestiere che è anche un’arte e che ha contribuito alla diffusione di libri e altre opere d’arte, in una, del Sapere. Per questo, mentre si aggiorna sulle nuove tecnologie, conserva le macchine andate in obsolescenza “perché aiutano – spiega – a raccontare l’evoluzione della stampa”. Ha poi anche acquistato pezzi d’epoca che sono esposti all’ingresso.
“Il Museo è aperto e abbiamo già realizzato alcuni appuntamenti come il collegamento con l’Amerigo Vespucci (con la mostra “Sull’Amerigo Vespucci 500 anni dopo Colombo – Diario Telematico di Bordo), ci sono gli strumenti con cui lavoriamo e abbiamo arricchito gli spazi con alcuni pezzi comprati. Uno, è il torchio del 1881 comprato a Londra con il quale è stata stampata la prima bibbia inglese. Con quello stesso torchio abbiamo curato la riproduzione delle tavole di Piranesi su Cori, con i calchi prestatici dal Poligrafico dello Stato. Ogni mattina veniva la guardia giurata, portava il calco e la sera prima della chiusura, lo riprendeva per portarlo in cassaforte. Qui – conclude Vari – siamo in grado di raccontare passo passo la storia della stampa che molti non conoscono. Questa è la mia iniziativa e spero sarà apprezzata”.
Nel Museo della Stampa sono cominciate già le prime visite delle scuole su prenotazione. Ma per i singoli non occorre prenotazione e chiunque abbia la curiosità, negli orari di lavoro può entrare e farsi guidare nel percorso.