LATINA – Tante emozioni nel ricordo che IMPRESA ha voluto dedicare a Luciano Sarallo, socio fondatore dell’Associazione dell’industria e della piccola e media impresa e membro del Consiglio direttivo, scomparso sei giorni fa a seguito di un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto all’incrocio tra strada Sabotino e via Nascosa. Sarallo, 76 anni, aveva dedicato la sua vita alla Satem srl, la sua azienda leader nel settore dell’automazione industriale per la realizzazione di macchine a servizio della produzione nell’industria chimico-farmaceutica.
Un ricordo, quello di Sarallo, emerso con forte commozione anche nel corso della presentazione del podcast video “Storie di Impresa”, ideato e realizzato dal Gruppo Giovani di IMPRESA: «Condivisione; aspetto umano; conoscenze; competenze. Sono queste alcune delle parole e dei sentimenti che vivevano in Luciano Sarallo – ha affermato il presidente di IMPRESA, Giampaolo Olivetti, nel corso della presentazione – Luciano era un imprenditore speciale, una persona che aveva sempre voglia di imparare cose nuove per poi condividerle con gli altri. Fu lui uno dei primi a volere la nascita della nostra associazione: disse “abbiamo bisogno di essere uniti e scambiare le nostre esperienze”. Ora vorrei dire a Luciano che noi proseguiremo su quella strada che lui ha tracciato con i nostri imprenditori fondatori. “Solo attraverso la conoscenza si può continuare a crescere” – diceva Luciano Sarallo – non a caso in ogni nostro evento era sempre in prima fila. La comprensione di quanto accadeva nel mondo era per lui linfa vitale».
«Luciano era un esempio del piccolo e medio imprenditore, con lo sguardo sempre rivolto in avanti – aggiunge il direttore generale di IMPRESA, Saverio Motolese – La sua azienda metalmeccanica era una delle poche che riusciva a sbaragliare la concorrenza delle multinazionali nel suo campo, il chimico-farmaceutico, in cui realizzava le linee produttive, resistendo alla forza dei grandi gruppi. Per lui, non si finiva mai di imparare. Era un imprenditore che conosceva tutto del suo settore e riusciva a non farsi sorprendere dai cambiamenti repentini del mercato in cui operava: un imprenditore all’avanguardia. Era un senior che partecipava costantemente anche ai corsi promossi dai Giovani d’IMPRESA rappresentando per loro un esempio da seguire; faceva della cultura d’impresa un baluardo. Non solo la sua azienda è un’eccellenza del territorio, ma anche in Associazione era un trascinatore, una figura ricca di entusiasmo con un innata generosità ed umiltà. Critico quando riteneva di doverlo essere, dava sempre il suo contributo in maniera costruttiva, al punto da essere stato nominato quale “super saggio” dal consiglio direttivo. Ora ci viene a mancare un punto di riferimento».