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la sentenza

Desirèe, la Cassazione dispone un processo bis in Appello per i quattro imputati. Cade l’accusa di violenza sessuale per Salia

Barbara Mariottini, la mamma della vittima: "Non credo più nella giustizia"

(nella foto Desiree con la mamma Barbara)

LATINA  – Una sentenza della Cassazione ha rimesso in discussione le sentenze d’appello nei confronti dei quattro uomini accusati di aver drogato con un mix letale Desirée Mariottini, di averla violentata mentre era in condizioni di totale alterazione e di averla lasciata morire senza chiamare i soccorsi. Barbara Mariottini La mamma della 16enne di Cisterna di Latina, morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2018 nel quartiere romano di San Lorenzo ha pianto quando è arrivata la decisione dei giudici. Il sostituto procuratore generale Simone Perelli aveva  chiesto la  conferma tutte le condanne per gli imputati.

Ci sono volute  quattro ore di camera di consiglio la Cassazione ha deciso che ci sarà un nuovo giudizio davanti a un’altra sezione della Corte d’assise d’appello di Roma  in relazione all’acccusa di omicidio, nei confronti di tutti e quattro i cittadini di origine africana: Mamadou Gara, già condannato all’ergastolo, in riferimento all’accusa di omicidio; Brian Minthe, già condannato a 24 anni e mezzo, in relazione alla accusa di cessione di droga, mentre è caduta anche un’aggravante. Aggravante caduta anche per Alinno Chima condannato in appello a 27 anni. Ma la cosa che ha fatto più discutere e che ha lasciato attonita la famiglia della vittima è stata l’assoluzione dall’accusa di violenza sessuale Yussef Salia che era stato condannato in secondo grado all’ergastolo. I giudici per lui hanno confermato la responsabilità per le altre accuse.

«È un dispositivo complesso, e andranno lette le motivazioni relativamente ai giudizi di rinvio. Quello che ha sconvolto i familiari è la non conferma dell’accusa di violenza sessuale per uno degli imputati anche se resta la condanna all’ergastolo». Così, dopo la sentenza della Cassazione, l’avvocato Claudia Sorrenti, che assiste Serena Mariottini, zia di Desirée.

“Non credo più nella giustizia”, ha commentato Barbara Mariottini.

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