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1925- 2023

La scomparsa del Presidente emerito della Repubblica Napolitano, il cordoglio di De Meo e Rocca

L'europarlamentare di Fondi: "La sua eredità un faro". Il Presidente del Lazio: "Grande onesta intellettuale"

LATINA – Cordoglio del mondo politico per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano predecessore di Sergio Mattarella nel più alto ruolo istituzionale del Paese. Si è spento a Roma dove viveva all’età di 98 anni.

Dalla provincia di Latina si leva per prima la voce dell’europarlamentare Salvatore De Meo, presidente della Commissione affari costituzionale del Parlamento europeo : “Un europeista convinto, mio predecessore alla presidenza della Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo – sottolinea in una . È con profonda tristezza – dichiara De Meo – che esprimo il mio cordoglio. Napolitano ha rappresentato una figura di straordinaria importanza nella politica italiana ed europea. Ha segnato la storia della Repubblica con la sua guida ferma e decisa in due mandati presidenziali. Egli ha rappresentato molto di più di un capo di stato. Era un europeista convinto, impegnato nella costruzione di un’Europa unita e solidale. Il suo impegno per lo stato di diritto e i valori democratici si è reso evidente non solo in Italia, ma anche in Europa dove ha contribuito a plasmare politiche fondamentali. Nel contesto del Parlamento europeo, Napolitano è stato uno dei miei predecessori, italiani, come Altiero Spinelli, Biagio De Giovanni, Carlo Casini e Antonio Tajani, di notevole rilievo alla presidenza della Commissione Affari Costituzionali. Questa posizione gli ha permesso di promuovere un dialogo costruttivo tra Italia ed Europa lavorando per rafforzare i legami tra le istituzioni europee e nazionali. Credo di poter parlare a nome di tutta la mia Commissione nel riconoscere il ruolo di spicco del Presidente Emerito Napolitano e il suo prezioso contributo alla storia dell’Italia e dell’Europa. Il suo lavoro e la sua dedizione – conclude De Meo – hanno lasciato un’impronta indelebile, dall’aula del Parlamento europeo fino alla massima carica istituzionale italiana. La sua eredità sarà un faro per le generazioni future che lavoreranno per un’Europa unita e democratica».

Per il Presidente della Regione Lazio Rocca: «Con la scomparsa del Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, l’Italia perde un esempio di stabilità e autorevolezza. L’elezione di Napolitano, nel 2006 – scrive Rocca in una nota –  ha segnato almeno due grandi svolte nel sistema politico e istituzionale del Paese: per la prima volta si insediava al Quirinale un ex dirigente del Partito Comunista Italiano fino alla rielezione, la prima nella storia della Repubblica, del 2013. Giorgio Napolitano ha svolto il suo alto incarico con imparzialità in momenti assai cruciali per la vita democratica del nostro Paese. Allievo di Giorgio Amendola, fu per molti anni il leader della componente “migliorista” del PCI, sostenendo la necessità di realizzare una moderna socialdemocrazia di stampo europeo. Il suo mandato è stato contrassegnato da una grande onestà intellettuale: nel 2007, pochi anni dopo l’approvazione della Legge che istituiva il Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’Esodo, Napolitano ricordò “l’orrore e la congiura del silenzio” su quel dramma degli italiani del Confine Orientale. Benché risiedesse a Roma da molti anni, amava moltissimo la sua città, Napoli, dove con un gruppo di amici, intellettuali come Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi, Antonio Ghirelli e Raffaele La Capria, si occupò molto di cultura, con particolare riguardo al cinema e al teatro. In queste ore di dolore e sofferenza, giungano le condoglianze mie personali e della Giunta Regionale del Lazio alla moglie Clio e ai figli Giovanni e Giulio». Così, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

 

 

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