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la storia

In attesa del processo a Latina, resta combattente in Ucraina la ex allieva pilota Giulia Schiff

In un'intervista al Corriere della Sera la giovane che accusa 8 sergenti di nonnismo, è in un corpo speciale

LATINA – Torna alla ribalta delle cronache Giulia Schiff, la 23enne ex allieva dell’accademia di Pozzuoli, espulsa dopo aver denunciato episodi di nonnismo verificatisi durante la cosiddetta cerimonia di battesimo del volo avvenuta presso il  70° Stormo, la Scuola di Volo dell’Aeroporto Comani di Latina Scalo.

Le sue tracce si erano perse quando era entrata nella Legione Internazionale di Kiev, unica italiana tra i volontari stranieri in Ucraina. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la militare  originaria di Mira (Venezia) ricompare ora arruolata in un gruppo per operazioni speciali, il Masada. Al giornale racconta:  «Negli ultimi venti giorni ho rischiato di essere uccisa due volte». La soldatessa, nome di combattimento Kida, racconta anche di essersi innamorata di un ragazzo di 29 anni che combatte nella sua stessa brigata. Un momento difficile, ma evidentemente appagante tanto da farle dire al Corriere: “Non c’è altro posto dove vorrei stare. Per ora è così poi si vedrà”.

C’è tempo prima che Giulia Shiff debba tornare in Italia per essere ascoltata in aula nel processo a carico degli otto sergenti dell’Aeronautica militare in servizio all’epoca dei fatti presso il 70esimo Stormo di Latina sul banco degli imputati per violenza privata aggravata e lesioni personali aggravate. Il processo dovrà provare se è vero che dopo il primo volo dell’allieva, i colleghi di grado più alto l’avevano spintonata, presa a schiaffi, sbattuto la testa contro l’ala dell’aereo e poi gettata nella piscina contro la sua volontà.  L’appuntamento è per il 20 marzo 2023  nel palazzo di giustizia di Piazza Buozzi a Latina.

Per il tribunale militare invece il caso è chiuso: non fu nonnismo.

 

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