LATINA – Quasi 900 cittadini di Paesi Terzi e 200 aziende agricole raggiunti tramite gli sportelli attivati sul territorio anche grazie al lavoro con i partner sindacali, i corsi di italiano, di sicurezza sul lavoro e stradale, i percorsi formativi, di empowerment in agricoltura sociale, le attività di orientamento e, ancora, i workshop rivolti alle imprese, la raccolta e il confronto con le stesse e la progettazione del marchio “Caporalato Free”. I punti di accesso, anche digitali, tramite il sito e l’app di Laborat, gli incontri pubblici e i quindici eventi di diffusione del progetto. Questi i risultati intermedi del progetto Laborat (Latina: Agricoltura, Buona Occupazione e Rete Agricola Territoriale) presentati ieri nel corso di un evento servito a fare il punto sulla prima fase dell’attività.
All’incontro, organizzato all’hotel Europa di Latina, hanno preso parte tutti i protagonisti del progetto finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami 2014-2020) e che vede come capofila Fislas Latina (Ente bilaterale per l’agricoltura pontina costituito da organizzazioni datoriali e sindacali dei lavoratori del comparto agricolo del territorio) e i cui partner progettuali sono, oltre a Saip Formazione, la Coldiretti Latina, l’Agia – Associazioni Giovani Imprenditori Agricoli di Latina, la Confagricoltura Latina, la Cgil Frosinone-Latina, la Cisl Latina, la Uil Lazio.
Tra i relatori oltre al presidente di Fislas Latina Mauro D’Arcangeli, Elisa De Fina rappresentante dell’Autorità Delegata Fami – Dg Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elda Zofrea AT di Anpal Servizi e i professori Stefano Boffo e Francesco Gagliardi di La.Ser., soggetto affidatario della ricerca-azione.
“Si tratta – ha affermato Mauro D’Arcangeli durante il suo intervento – di cifre importanti che andranno ad incrementarsi soprattutto perché il progetto Laborat prosegue spedito verso gli obiettivi finali. E’ stata una giornata importante – ha affermato ancora D’Arcangeli – perché il mondo agricolo al completo continua a dare un segnale di unità, a ribadire la volontà di entrare nel cuore dei problemi e lo fa in un momento in cui tutti, imprese, lavoratori ma anche gli stessi consumatori finali, sono schiacciati da costi insostenibili e da un sistema che merita una considerazione maggiore perché, non va mai dimenticato, traina l’economia di questo territorio e dell’intero Paese. Laborat va avanti – ha concluso D’Arcangeli – verso risultati che speriamo di presentare presto e che saranno un punto di arrivo importante per la provincia di Latina e per il nostro comparto ma costituiranno anche e soprattutto una ripartenza perché quello che sappiamo già è che siamo pronti a mettere in atto tutte le azioni utili per supportare il mondo del lavoro collegato al comparto agricolo e con esso tutti gli aspetti sociali che lo caratterizzano e che sono elemento essenziale di crescita e sviluppo, non solo economico”.
La giornata di confronto è poi proseguita con una tavola rotonda dedicata agli argomenti legati alle attività di studio del progetto Laborat a cui hanno preso parte i rappresentanti delle organizzazioni agricole e datoriali partner del progetto, tra i relatori: Giuseppe Napoletano di Agia Latina, Enrico Mirabelli di Coldiretti Latina, Daniela Salvador di Confagricoltura Latina, Giovanni Gioia della Cgil di Frosinone e Latina, Roberto Cecere della Cisl di Latina, Luigi Garullo della Uil di Latina, le conclusioni sono state affidate al professor Francesco Carchedi, sociologo e docente dell’Università La Sapienza di Roma.