LATINA – L’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato è stato ascoltato oggi in Procura a Latina come persona informata sui fatti nell’inchiesta sui concorsi inquinati alla Asl, inchiesta nell’ambito della quale sono state arrestate due persone, il dirigente e il funzionario della Uoc Reclutamento, Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito accusati di rivelazione di segreti d’ufficio per aver rivelato ad alcune persone le domande d’esame. La presenza dell’assessore non è passata inosservata.
Un mese fa, prima degli arresti, proprio in accordo con la Direzione regionale Salute del Lazio, la neo direttrice generale della Asl di Latina Silvia Cavalli aveva revocato la più recente delle due procedure concorsuali, le cui prove, scritta e orale, si erano svolte a dicembre e a febbraio, ritenendo la procedura viziata.
I magistrati di Via Ezio hanno riunito l’indagine svolta dalla Polizia di Stato nata intercettando su mandato della Dda di Roma proprio Rainone in merito all’assunzione di un membro del clan Di Silvio nella sicurezza dell’ospedale Goretti – concorso poi conclusosi con l’assunzione di 23 persone; e un’ indagine della Guardia di Finanza nata a gennaio da alcuni esposti presentati da privati cittadini sul più recente concorso, poi revocato.
D’Amato si è trattenuto a lungo con i magistrati che mantengono stretto riserbo sul contenuto della sua testimonianza. Anche lui, avvicinato dal collega di Lazio Tv Egidio Fia, non ha voluto commentare ed è apparso infastidito. Nei giorni scorsi, con persone a lui vicine, D’Amato non aveva nascosto il grande disappunto per quanto accaduto a Latina e per le intercettazioni che coinvolgono anche esponenti politici locali.