PONZA – Due capodogli sono stati trovati morti al largo di Palmarola. La segnalazione partita da Marevivo ha raggiunto la sala operativa di Circomare Ponza e la Guardia Costiera, guidata dal comandante Rosa D’Arienzo, che ha disposto l’invio di un mezzo navale.
All’arrivo, il comandante della motovedetta, Fabio Odorico, ha solo potuto constatare che i cetacei erano due, mamma e figlio. Le carcasse sono state trovate a circa otto miglia dall’isola pontina, l’esemplare adulto lungo oltre sei metri di lunghezza e di un peso difficilmente quantificabile a causa dell’avanzato stato di decomposizione.
L’ipotesi è che la mamma sia morta per liberare il figlio dalla rete e che alla fine sia rimasta impigliata anche lei. La rete da pesca, lunga circa 2 metri, infatti, era strappata e in parte impigliata nella bocca del cetaceo che ha cercato di strapparla, mentre nel sacco era aggrovigliato il corpo del piccolo esemplare.
«Ringraziamo l’intervento della Guardia Costiera, con cui Marevivo collabora attivamente da anni, che ha svolto un’eccellente lavoro. Il dramma di questa mamma è un dramma di tutti noi – dichiara la presidente di Marevivo Rosalba Giugni – La morte di due giganti del mare è già di per sé una perdita per il nostro patrimonio ecosistemico, ma sapere che questi cetacei sono morti a causa dell’uomo e in circostanze tanto strazianti rende l’accaduto ancora più grave. Non dobbiamo cambiare solo i nostri comportamenti, ma il nostro sistema di valori per capire e sentire davvero che il male che facciamo all’ambiente, lo facciamo a noi stessi».
L’Ufficio Circondariale marittimo di Ponza ha informato del ritrovamento tutti gli enti preposti alla protezione dei grandi cetacei e emesso un avviso per la sicurezza della navigazione, segnalando il ritrovamento.