LATINA – Le squadre di calcio di serie A del Lazio giocano contro i bulli. Si chiama “No Bulli” la campagna di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo, lanciata dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi e dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, Jacopo Marzetti, alla quale hanno aderito As Roma, Ss Lazio e Frosinone Calcio
“Oggi è un momento importante – ha detto Giuseppe Cangemi – un momento di condivisione istituzionale tra le società sportive e la Regione Lazio, cui seguiranno una serie di iniziative e di progetti, fino a prevedere che i ragazzi delle tre società giocheranno con un adesivo sulle maglie con la scritta ‘No bulli’. Ognuno con i propri colori sociali, ma condividendo uno slogan e degli ideali importanti”. Dopo aver ricordato che il Lazio è stata una delle prime regioni italiane ad approvare una legge per contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, Cangemi ha sottolineato che “l’obiettivo di questi progetti è far sì che le società sportive siano al fianco delle istituzioni in questa lotta di contrasto al fenomeno del bullismo”.
“Le istituzioni sono vicine ai ragazzi e cercano di fare tutto il possibile – ha detto – ma sicuramente il messaggio che date voi è molto più importante. Il bullismo è una piaga della nostra società e dobbiamo contrastarlo con tutte le nostre forze”, ha sottolineato l’avvocato Jacopo Marzetti, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, rivolgendosi ai campioni presenti in sala Mechelli.
Alla presentazione hanno partecipato il presidente della Ss Lazio, Claudio Lotito, il vicepresidente dell’As Roma, Mauro Baldissoni, il direttore del Frosinone Calcio, Salvatore Gualtieri e i calciatori testimonial della campagna: Ciro Immobile (Lazio), Alessandro Florenzi (Roma) e Daniel Ciofani (Frosinone). Presenti anche tantissime giovani calciatrici e giovani calciatori delle tre società, nonché le ragazze della “Acqua e sapone Roma Volley group”, società di pallavolo della serie A2, la prima a essere definita “debullizzata”, come ha spiegato il vice presidente Cangemi in apertura del convegno.