LATINA – Il cocomero pontino è ufficialmente nei Pat, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Grazie ad un decreto del Ministero delle Politiche agricole pubblicato in Gazzetta Ufficiale è riconosciuto “espressione del patrimonio culturale italiano”. Un risultato per il quale i produttori si erano battuti, grazie a 25 anni di attività continuativa (questo uno dei requisiti), promuovendo da ultimo, anche Red – Rurale – Eccellente – Differente, il progetto di valorizzazione voluto dal presidente della cooperativa Latina Ortaggi, Claudio Filosa, e realizzato con l’esperta di agroalimentare Tiziana Briguglio, insieme a Giuseppe Nocca, Lillina Olleia, Tiziana Zottola, il professor Cesaretti e l’agenzia di marketing In Brand. Una rassegna estiva fatta di tappe alla scoperta del frutto rosso proposto anche in modi sorprendenti.
Uno slancio per le circa 70 cooperative agricole pontine (300 le aziende che lo producono) e che fanno lavorare anche 6 centri di imballaggio e 8 vivai per la produzione di piantine innestate tra Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Latina, Pontinia, Sezze, Priverno, Aprilia e Cisterna con il Triangolo D’Oro (Terracina, Sabaudia, Fondi) che è il più vocato e dove si concentra la maggior parte della produzione locale. “A rendere l’anguria pontina particolarmente apprezzabile, secondo un panel test di esperti, è soprattutto la speciale dolcezza della polpa, dovuta al livello zuccherino compreso tra i nove e i dieci gradi”, spiega Briguglio.