LATINA – «Catechesi e disabilità» è un nuovo corso promosso dalla Diocesi di Latina, coordinato dall’Ufficio Catechistico diocesano e promosso dalla Scuola di Teologia Paolo VI, per insegnare ai catechisti come includere tutti, conoscendo la dimensione della persona (con l’antropologa Emanuela Massaro), vivendo dinamiche (con la psicologa Ilenia Colangelo) ed esperienze (con Alessio Madonna e con alcune interpreti della Lingua Lis) che faranno capire di quale sensibilità il catechista ha bisogno per attuare forme di catechesi nuove e attente ai bisogni di tutti.
Il primo incontro si terrà il 12 marzo, alle 18 presso la curia vescovile di Latina, ma ne seguiranno altri quattro nei martedì immediatamente successivi
«Il percorso vuole aiutare i nostri catechisti a scoprirsi come parte di comunità educative, quali le parrocchie, a maturare non una mentalità assistenziale ma una reale capacità di accompagnamento, non solo una accoglienza quanto una competenza capace di dialogare con quanti a diversi livelli, sanitari come scolastici o sportivi, sono impegnati nella crescita del ragazzo disabile all’interno dei gruppi parrocchiali», spiega don Fabrizio Cavone, direttore dell’Ufficio catechistico.
Più nel dettaglio è entrato don Marco Rocco, vice direttore del’Ufficio catechistico: «La catechesi ai disabili è una attenzione che la Chiesa italiana vive con grande premura. È su questa scia, che il corso si sviluppa: non dare competenze ma far nascere una maggiore attenzione, una nuova sensibilità. Abbiamo chiamato il corso “catechesi e disabilità” perché sia espressione dell’obiettivo: non si vuole creare una catechesi specifica che alle volte isola ed esclude, ma si vuole dare una nuova dinamica in cui il disabile non è un’appendice del gruppo, ma ne è parte integrante. Già il Documento Base della Catechesi, chiede a tutti i catechisti di studiare e attuare forme di catechesi che rispondano alle condizioni di tutti i ragazzi, soprattutto coloro che ne hanno più bisogno».