(nelle foto alcuni momenti del bioblitz)
SABAUDIA – Fissa 400 mila tonnellate di CO2 l’anno che, in tempi di surriscaldamento globale, non è certo un dato trascurabile. Ci salva letteralmente la vita il Parco Nazionale del Circeo e dunque va protetto, oltre che valorizzato. E protetta deve essere la sua biodiversità. E’ con questo spirito che è partito oggi nell’area il bioblitz, ovvero il blitz per la biodiversità: “Un’incursione a difesa degli habitat naturali dall’invasione delle specie aliene, animali e vegetali, che negli ultimi anni stanno aumentando in modo esponenziale la loro presenza arrecando danni enormi agli ecosistemi e all’economia”, spiega il direttore del Parco, Paolo Cassola.
LE ATTIVITA’ NELLA RISERVA – Le attività nella riserva sono cominciate questa mattina alle 10 puntuali con la prima squadra di partecipanti munita di gadget che sono anche segni distintivi. Il gruppo guidato dagli esperti di Pangea si è mosso alla ricerca di animali e vegetali trasportati dall’uomo in modo volontario o accidentale al di fuori della loro area d’origine, che oggi si sono insediati nella foresta dove, in assenza dei loro antagonisti naturali, possono diventare, o sono già diventati, invasivi. Come il coleottero che ha bruciato la selva di Circe, trasfigurando il verdissimo Promontorio che due primavere fa si è ritrovato colorato di marrone.
Nell’ultimo trentennio – secondo i dati di Federparchi – sono salite a tremila le specie aliene presenti in Italia, di cui circa il 15% sono invasive con danni che in Europa sono quantificati in 12 miliardi di euro l’anno. “L’obiettivo – spiega Cassola – è fare ricerca, informazione e didattica, informare i viaggiatori e eradicare dove è possibile queste specie”. Il bioblitz si svolge nell’ambito del progetto europeo Life ASAP (Alien SpeciesAwareness Program, www.lifeasap.eu) anche svolgere