TERRACINA – “Nec recisa recedit”, neanche spezzata retrocede, è il motto che il sindaco di Terracina Nicola Procaccini ha usato per incitare i suoi cittadini a reagire dopo il tornado che l’ha colpita lunedì e che ha portato alla morte di Nunzio Cervoni e per cui, nel giorno dei funerali, il 1 novembre alle 10 presso il santuario della Madonna della Delibera, è stato proclamato il lutto cittadino.
“L’emergenza non è passata, è emergenza ogni volta che qualcuno si avventura per necessità o per altri motivi all’interno delle due zone rosse, cioè viale della Vittoria e la zona del centro storico – ha detto il sindaco nel corso di una conferenza stampa presso l’Istituto Maestre Pie Filippini – chi passa sotto i palazzi gravemente lesionati rischia la vita perché ci sono centinaia di proiettili di cemento, di vetro, ferro o legno. Vi invito a non entrare se non si è accompagnati da operatori di sicurezza”.
NUOVA ONDATA DI MALTEMPO – “L’emergenza è resa ancora più amara dal fatto che è prevista allerta meteo domani e venerdì, sempre arancione, cioè la stessa che c’era lunedì. Questo non vuol dire che ci sarà un nuovo uragano, ma crea una grande preoccupazione perché un conto è l’allerta arancione in una città sana, un altro in una città ferita”. Il sindaco ha predisposto la chiusura delle scuole fino a domenica mentre saranno aperti sempre gli uffici comunali aperti per dare la massima assistenza. Il centro operativo comunale si trova presso l’ex tribunale.
Il Comune si sta muovendo dunque in vista di questa nuova ondata di maltempo, è stata firmata una delibera per lavori d’urgenza connessi a eventi calamitosi in cui i cittadini sono esonerati dal pagamento del canone per effettuare i lavori d’urgenza: “Al di là dell’aspetto economico – ha detto il sindaco – tutti coloro che in vista delle precipitazioni di domani hanno la possibilità di mettere in protezione le proprie case, lo facessero senza attendere un istante. Ciò che vale in tempo di pace, non vale in tempo di guerra e noi lo siamo”. E’ stata inoltre chiesta la dichiarazione dello stato di di calamità e l’emissione dello stato di emergenza, richiesta che ora passa alla Regione per arrivare al Governo: “Speriamo venga accolta così come speriamo si possa aiutare la città nei giorni della ricostruzione che verrà”.
DANNI – I danni sono incalcolabili, al patrimonio privato si aggiunge quello pubblico: museo, strade, piazze e lo stesso Palazzo Comunale. “Un colpo devastante, ai privati è data la possibilità di fare richieste di risarcimento danni con una autocertificazione, un atto che ci serve per iniziare a fare la quantificazione del danno, non la parte economica, ma quella fisica. Non c’è certezza di risarcimento per il patrimonio privato, ma ci proviamo”. Centinaia le abitazioni colpite e gli sfollarti stanno aumentando perché in tanti non si sono rivolti subito al Comune, che al momento sta assistendo, grazie alle strutture ricettive che hanno messo a disposizione gli alloggi gratuitamente, circa 100 persone, tra cui anche i 34 ospiti della casa di riposo che è stata evacuata.
CONTO CORRENTE – Il Comune può intervenire solo sul patrimonio pubblico, ma per aiutare le scuole, come quella che ha ospitato la conferenza e che lunedì riaprirà, è stato aperto un contro corrente comunale attraverso il quale “chiediamo a coloro che vogliono dare una mano per la ricostruzione della scuola danneggiata potrà versare un contributo. Se questi soldi saranno tanti saranno utilizzati per un ristoro per gli sfollati.
Il sindaco Procaccini ha chiuso con un messaggio positivo, “Ricostruiamo lo spirito, Terracina ha subito un colpo durissimo, ma questa città si rialzerà e tornerà più forte di prima. Sono fiero di dire che mentre noi parliamo oggi a Milano è stato presentato il Giro d’Italia e Terracina sarà una delle tappe del percorso”.