LATINA – I carabinieri del NAS di Latina hanno eseguito perquisizioni e sequestrato su ordine dell’Autorità giudiziaria, nelle province di Latina e Frosinone, numerosi attestati professionali contraffatti, trovati in possesso dii 27 persone che sono indagate. Si tratta di operatori impiegati all’interno di strutture sanitarie in assenza di specifiche competenze che avevano pagato per il titolo somme tra i 1500 e i 2000 euro.
I provvedimenti seguono le indagini condotte dal Nucleo antisofisticazione dei Carabinieri su un giro di contraffazione di attestati professionali che servivano ad ottenere la qualifica di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.), partite dopo la segnalazione di una struttura sanitaria privata della provincia di Frosinone. I militari, coordinati dalle Procure della Repubblica di Cassino e di Latina con i pm De Franco e De Luca, hanno eseguito riscontri negli uffici regionali che rilasciano le certificazioni accorgendosi che ben 27 erano gli operatori privi di reale titolo. I falsi portavano impressi i loghi della Regione Lombardia e della Provincia di Milano.
“Il sequestro – spiegano dal Nas – assume un particolare rilievo anche in ragione dell’evoluzione giuridica che la qualifica della professione di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) ha avuto con l’entrata in vigore della Legge 11 gennaio 2018, n. 3 (c.d. Legge Lorenzin). I possessori degli attestati, infatti, avrebbero potuto avere un illegittimo accesso ai corsi di formazione per il conseguimento della nuova figura professionale, che è stata inclusa tra le professioni socio-sanitarie proprio dalla richiamata normativa”.
Latina, falsi attestati socio-sanitari, 27 indagati
Operavano nelle strutture sanitarie senza avere competenze e titolo
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