FONDI – Dopo l’operazione Diomea che ha evidenziato trattamenti disumani nei confronti dei rifugiati ospitati da due coop di Fondi i cui responsabili sono finiti in manette, interviene il coordinatore regionale di FI Claudio Fazzone. “Un’emergenza come quella che si sta verificando sul nostro territorio, e in Italia, va gestita prima di tutto attraverso l’applicazione e il rispetto dei criteri stabiliti in accordo da Ministero ed Anci, che prevedono l’accoglienza di 1 immigrato ogni 2,5 abitanti, quindi per Fondi di circa 100 persone altrimenti il rischio è che la solidarietà diventi mera facciata e che all’accoglienza si sostituisca, come accaduto in questo caso, la mercificazione di vite umane”.
Fazzone invoca maggiori controlli sulle strutture esistenti in provincia di Latina: “Non ho mai condiviso il sistema di gestione dell’accoglienza messa in atto dal Governo che ha avocato a sé, per il tramite delle prefetture, tutte le attività propedeutiche e attuative non coinvolgendo i sindaci. In questo modo sono state messe da parte le esigenze dei singoli territori che non possono e non devono essere esclusi da queste scelte considerato che la presenza degli immigrati impatta in modo considerevole sulle già difficili politiche di integrazione e gestione dei servizi sociali territoriali. Nella provincia di Latina, ed in particolare, nell’area comprensoriale della piana di Fondi, si registra da tempo una notevole presenza di stranieri stanziali prevalentemente impegnati nelle attività agricole e zootecniche. Questa presenza ha già messo a dura prova il sistema di integrazione sociale…abbiamo evidenziato, all’allora ministro degli Interni Angelino Alfano, i rischi di una iniziativa privata, nella gestione dell’emergenza, che avrebbe favorito opacità, mala gestione e irregolarità. Purtroppo i nostri appelli sono caduti nel vuoto”.