LATINA – Settantaquattro firme, tante ne sono state raccolte a favore di Damiano Coletta per presentare la candidatura del sindaco di Latina a Presidente della Provincia. Lui, in una conferenza stampa in Comune, ufficializza nell’ultimo giorno utile la sua decisione, dopo un fine settimana di fuoco e giorni in cui ha dovuto masticare amaro. Correrà per conquistare la poltrona di Via Costa dove proprio oggi ha depositato le firme, accompagnato dal segretario di Lbc, Pietro Gava, dalla responsabile della segreteria politica, Antonella Finotti e dal capogruppo in consiglio di Lbc, Dario Bellini. Quel che è fatto è fatto. “Sono uno sportivo e non amo le sconfitte, ma in questo caso vale la pena di rischiare”, dice.
Coletta si dovrà battere contro una risoluta Giada Gervasi, la sindaca di Sabaudia che ha strappato l’appoggio del collega civico Antonio Terra e di parte del centrodestra (la Lega in primis), e contro il sindaco di Pontinia Carlo Medici, sostenuto quest’ultimo da un accordo tra l’ala moscardelliana del Pd e Forza Italia. Con il sindaco di Latina si schiera invece la parte del Pd guidata da Sesa Amici che non la manda a dire: “Non siamo noi i transfughi del Pd, come qualcuno ci ha definito, ma chi vuole l’accordo con Forza Italia”. La Amici, che sul tema delle variegate strategie politiche, ha affrontato anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sarebbe riuscita nell’impresa di portare dalla parte di Coletta anche il consigliere regionale Enrico Forte e la consigliera comunale Nicoletta Zuliani le cui posizioni anticolettiane non sono pettegolezzo, ma politica di contrasto sistematico in consiglio comunale a Latina. Il condizionale, perciò, è d’obbligo.
Il candidato, dal canto suo, spende il ruolo di mediatore avuto nella conferenza dei sindaci negli ultimi due anni “un ruolo di concertazione – dice – che ci ha consentito di approvare tutte le delibere all’unanimità”. Proprio per questa ragione avrebbe conquistato la fiducia di una zona trasversale, con alcuni primi cittadini di centrodestra tentati di votarlo. Ma la sfida è tutt’altro che semplice, e non possono essere esclusi colpi bassi.
“Nel segreto dell’urna ciascuno potrà anche decidere di andare altrove, ne sono consapevole – ammette Coletta – ma me la gioco a testa alta perché al centro del mio impegno ci sono temi sui quali fino ad oggi ho svolto sempre una politica coerente. Temo che altri candidati non siano in grado di garantire la prosecuzione sul tema della ripubblicizzazione dell’acqua che è un percorso intrapreso, e su quello dei rifiuti. Che cosa darò in cambio a chi mi appoggia? Niente, solo la garanzia che sarò il presidente di tutti. L’accordo è sui valori”.
Ripubblicizzazione dell’acqua, gestione efficiente dei rifiuti, viabilità, mobilità sostenibile interurbana, lotta al caporalato, i temi su cui si spenderà la campagna elettorale di Coletta che, come i colleghi Gervasi e Medici, ha solo quindici giorni di tempo per consolidare la sua posizione: si vota il 29 aprile.
Se la vittoria dovesse arrivare, una cosa è certa, per Coletta non sarà un’ovazione come alle comunali.