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OCCUPATA LA SEDE DE LA PROVINCIA
Protesta forte di giornalisti e poligrafici
Solidarietà dal mondo politico

Giornalisti in assemblea permanente

Giornalisti in assemblea permanente

LATINA – Hanno occupato la redazione di Frosinone i lavoratori dell’edizione di Latina del quotidiano la Provincia: 16 giornalisti e 5 poligrafici- da ieri pomeriggio sono in assemblea permanente nella sede centrale del giornale in piazza Caduti di via Fani a Frosinone. L’iniziativa di protesta è stata proclamata dall’ Associazione stampa Romana e dalla SLC CGIL Latina e Frosinone a margine di un incontro che aveva come oggetto la decisione unilaterale dell’azienda di chiudere la redazione di Latina. “Durante l’incontro i rappresenti di Effe Cooperativa SPA non hanno presentato alcuna proposta valida rendendo doverosa  – scrive il sindacato – un’azione di protesta forte da parte di sindacati e lavoratori”. I lavoratori denunciano la mancata corresponsione di nove mensilità, del 20 per cento dello stipendio di maggio, ma anche dei rimborsi relativi agli assegni familiari, dei rimborsi 730 e quelli relativi alla legge sull’assistenza alla disabilità. É inoltre aperto un contenzioso con i lavoratori che riguarda ferie sottratte indebitamente, domeniche non regolarmente retribuite e corte non godute. A tutto questo si è aggiunta una insopportabile disparità di trattamento tra lavoratori visto che a quelli di Frosinone l’azienda ha provveduto a liquidare almeno una delle mensilità arretrate. L’assemblea proseguirà ad oltranza.

LA SOLIDARIETA’ DEI POLITICI – Tanti gli attestati di solidarietà giunti ai lavoratori del quotidiano. Tra questi quello di Rosa Giancola oggi consigliera regionale, fino a poco tempo fa leader della protesta “rosa” alla Tacconi Sud:  A solidarizzare con i lavoratori “Solidarietà ai lavoratori del quotidiano La Provincia di Latina, vittime dell’ennesima beffa da parte di un gruppo imprenditoriale, di cui Zeppieri a quanto si apprende è ancora il ‘socio di riferimento’, che continua a dare prova di una palese violazione di accordi sindacali, contratti e tavoli ufficiali. Quanto accaduto a redattori e poligrafici del giornale di Latina lede profondamente e in maniera irreversibile la dignità del lavoro”.

<Interesserò della vicenda l’assessore regionale al lavoro>, scrive il consigliere regionale del Pd Enrico Forte. <Mi farò parte attiva in Regione attivando anche l’assessore al lavoro – sottolinea Forte – per mettere in campo tutti gli strumenti possibili che possano aiutare i dipendenti del quotidiano pontino e sono intenzionato a presentare un’interrogazione sulla vicenda affinché l’azienda si assuma le proprie responsabilità e rispetti gli accordi presi con un accordo sottoscritto appena pochi mesi fa, accordo che risulta essere stato totalmente disatteso. La chiusura del quotidiano – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico – rappresenta un fatto grave che impoverisce ulteriormente il settore dell’informazione del nostro territorio. Ai giornalisti de “La Provincia” e a tutto il personale va la mia solidarietà in un momento così grave per la loro vita professionale>.

Solidarietà viene espressa in una nota anche da Giuseppe Simeone, consigliere regionale di Forza Italia: «A tutela dei lavoratori coinvolgimento della Commissione regionale Vigilanza sul pluralismo dell’informazione e del Corecom. Davanti ad una proprietà ormai sorda ad ogni richiesta di confronto, la vertenza de La Provincia apre, oltre a nodi sindacali, anche un gravissimo problema di pluralismo dell’informazione locale.  La crisi de La Provincia arriva dopo che nel nostro territorio, con una sequenza impressionante, sono usciti dal mercato Il Corriere Pontino, Il Territorio, Tele Etere, l’edizione locale de Il Tempo, Extra Tv privando la nostra comunità di strumenti essenziali di informazione.  Mi impegno  – conclude Simeone –  a rappresentare questa situazione al presidente della Commissione regionale Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, Giuseppe Cangemi e con lui a coinvolgere il presidente del Corecom del Lazio, Michele Petrucci, per valutare in un incontro, aperto a lavoratori e rappresentanze sindacali, possibili interventi a sostegno dei lavoratori».

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