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INCHIESTA SUI RIFIUTI NEL LAZIO
Dopo l’arresto dell’Ad Bruno Landi imbarazzo a Latina
Di Giorgi: “Presto un consiglio comunale”

landiLATINA – Sono diretti i risvolti pontini dell’inchiesta della Procura di Roma sui rifiuti, che ha portato agli arresti domiciliari anche l’ad della Latina Ambiente e di Ecoambiente, Bruno Landi. Il manager coinvolto in un’inchiesta che ha portato al’esecuzione di altre sei misure cautelari e che vede indagate 21 persone tra cui l’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, è accusato di aver costituito con gli altri indagati un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al traffico di rifiuti. Gli indagati sono accusati anche di violazione di norme contro la pubblica amministrazione e di truffa in pubbliche forniture. Con Landi e il signore dei rifiuti di Roma Manlio Cerroni proprietario della discarica di Malagrotta, ai domiciliari è finito anche l’alto dirigente della Regione Lazio Raniero De Filippis.  Il capoluogo pontino è stato interessato da diverse perquisizioni che sono andate avanti per tutto il pomeriggio presso la discarica di Borgo Montello.

COME BOICOTTAVANO LA RIDA – Atti o attività illecite «necessari a consentire il mantenimento o l’ampliamento della posizione di sostanziale monopolio di Manlio Cerroni e delle sue aziende nel settore della gestione dei rifiuti nel Lazio». Sono gli elementi che hanno fatto scattare l’accusa di associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti. Per la procura ed i carabinieri del Noe tutto ciò avveniva tramite un sodalizio costituito da imprenditori (Cerroni, Landi, Rando, Giovi, Sicignano), pubblici funzionari (il deceduto Arcangelo Spagnoli, Luca Fegatelli) e politici (tra cui il deceduto Mario Di Carlo, Giovanni Hermanin de Reichfield e Romano Giovannetti, quest’ultimo segretario particolare dell’ex assessore Pietro di Paolantonio). Quattro i filoni di indagine scaturiti da queste attività, tra cui quello che riguarda la Rida Ambiente di Aprilia. Secondo l’accusa, Cerroni ed il suo storico collaboratore Landi, con la complicità di funzionari della pubblica amministrazione, facevano in modo di ostacolare la concorrente Rida Ambiente.

IMBARAZZO IN COMUNE – E il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, nell’esprimere ”massima fiducia nella magistratura e nei tempi che auspichiamo brevi per accertare responsabilità nella vicenda”, ha immediatamente riunito i membri del cda di parte pubblica e il presidente della Latina Ambiente Spa, unitamente al presidente della ”Ecoambiente”. ”Massima e’ l’attenzione sulla vicenda e sulle eventuali ripercussioni in ambito locale”. “Ho già chiesto al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, un incontro per monitorare la vicenda e le eventuali ripercussioni sul processo di bonifica della discarica di Borgo Montello il cui iter, come noto, e’ in atto da tre anni ed e’ giunto alla sua fase attuativa con coinvolgimento diretto della società Ecoambiente”, sottolinea il sindaco. “Inoltre ho chiesto un incontro al socio privato di Latina Ambiente, nonostante l’inchiesta non riguardi la Latina Ambiente Spa, per valutare eventuali implicazioni che la vicenda potrebbe portare alla società o al servizio. Ho infine provveduto personalmente alla richiesta di convocazione di un apposito Consiglio comunale, con nota inviata al presidente del Consiglio comunale, al fine di relazionare al Consiglio e alla città l’esito di tali incontri”.

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