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“IL MIO NOME E’ OMAR”
Martedì la prima visione

loclittleLATINA – Sarà presentato martedì “Il mio nome è Omar”, la storia di un processo, celebrato a Roma a 40 anni dal colpo di Stato cileno contro Alfonso Podlech Michaud, uno dei procuratori militari del regime, accusato della morte e della sparizione di Omar Venturelli. Ma è anche la storia della lotta di un uomo al fianco dei più deboli e del popolo Mapuche per la riappropriazione delle terre. Un ex sacerdote, sospeso a divinis, “colpevole” di aver sostenuto la candidatura di Allende nel’70.

Il documentario di Laura Bastianetto e del nostro direttore artistico Gabriele Bròcani ripercorre il drammatico sfondo politico e sociale del Cile dal golpe fino al processo a Roma, cercando di capire, attraverso una storia privata e il racconto dei testimoni, come ancora oggi, nonostante la fine della dittatura, sia impossibile una pacificazione. Omar Venturelli era nato in Cile da una famiglia originaria di Pavullo.

In Italia vive oggi sua figlia Maria Paz, che all’epoca della “scomparsa” del padre aveva solo due anni e che ha trascorso la sua vita alla ricerca della verità e della giustizia per suo padre.

La prima Visione del documentario si terrà martedì 21 gennaio a alle 18 nella casa dei raccontastorie (via del Mandrione 105, Roma)

Al termine della proiezione  ci sarà un dibattito con Laura Bastianetto e Gabriele Bròcani (autrice e regista del film), Maria Paz Venturelli (figlia di Omar Venturelli) e Paolo Brogi, storico e giornalista del Corriere della Sera.

 

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