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ESTORSIONE, RICICLAGGIO E FRODE FISCALE
Sette persone rinviate a giudizio

poliziaTERRACINA – Un’indagine iniziata nel 2011 si è conclusa in questi giorni con il rinvio a giudizio, per associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e al riciclaggio, di sette persone, quattro campane e tre terracinesi. E’ emerso un macchinoso ma efficiente sistema di riciclaggio, a cui si aggiunge l’estorsione, la truffa continuata e la frode fiscale. I soggetti sono stati individuati nei titolari di alcune ditte campane, operanti nel settore ittico del mercato terracinese e nei titolari di cariche sociali e funzionali all’interno di una nota Cooperativa dei Pescatori di Terracina. L’indagine è stata condotta con l’ausilio anche di intercettazioni telefoniche che hanno spinto gli agenti a fare ulteriori approfondimenti presso alcuni Istituti di credito. E’ emerso che l’allora Presidente e il ragioniere si sono resi responsabili dei reati di frode fiscale e riciclaggio di denaro provento di illeciti. Il buco contabile ammonta a circa 1 milione di euro. Secondo le indagini sono stati falsificati i dati contabili della Cooperativa attestando pagamenti di prodotti, in realtà mai avvenuti, consentendo così alle Ditte campane di partecipare alle aste del pesce aggiudicandosi la maggior parte del prodotto. Ciò ha danneggiato i soci-pescatori, mai più pagati per il prodotto conferito, ma anche gli altri operatori commerciali. In questo modo i pregiudicati campani riuscivano a trasportare la maggior parte del pescato fresco sui mercati e nelle pescherie di Napoli e provincia, mentre a Terracina e Fondi restava per lo più la parte residuale. I soci pescatori da settembre 2010 non percepivano i dovuti compensi. Il definitivo dissesto finanziario ed il fallimento della Cooperativa è stata scongiurata grazie agli sforzi dei pescatori e al contributo dell’Associazione generale delle Cooperative italiane. Gli accertamenti bancari hanno fatto emergere una contabilità occulta e parallela a quella ufficiale della Cooperativa, per la quale è stato contestato all’allora Presidente il reato di frode fiscale.
Indagato per riciclaggio il ragioniere della Cooperativa, in quanto titolare di conti correnti bancari sui quali transitavano ingenti somme di denaro.

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