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DESTINAZIONE ITALIA
Anche l’Ania boccia il decreto “Destinazione Italia”

mediciLATINA – Anche l’ANIA boccia l’art. 8 del Dl. “Destinazione Italia” in materia di Rc Auto, abolendo la possibilità, proposta dalla Consiglio dei Ministri, di applicare sconti a chi accetta di farsi certificare le lesioni da un medico fiduciario della compagnia e abolendo il comma10 dello stesso art. che propone il riscontro medico legale delle lesioni lievi solo con accertamenti strumentali. Il Segretario Nazionale dei Medici Legali e delle assicurazioni, prof. Raffaele Zinno, si dice soddisfatto perchè < l’Ania, ha fatto proprio quanto detto più volte dal Sismla in tema di libertà di cura e di diagnosi medico legale per la valutazione dei costi dei sinistri>.

Per il Segretario Nazionale, con la conversione in legge del Dl “Destinazione Italia” si rischia di <porre in secondo piano il diritto alla salute di ogni cittadino, costretto a scendere a compromessi di natura prettamente economica. Non va dimenticato- prosegue Zinno- che la nostra Costituzione riconosce il diritto alla salute come elemento fondamentale della nostra società, e, soprattutto all’art. 32, specifica che: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Nell’art.8 – ha continuato- è palese anche la violazione dell’art. 27 del Codice Di Deontologia Medica: quella “ libera scelta del medico e del luogo di cura da parte del cittadino” che costituisce il fondamento del rapporto tra medico e paziente>.

Convinto a proseguire nel tentativo di modificare il dl “Destinazione Italia” in materia di Rc auto, per come licenziato dal Consiglio dei Ministri, il Segretario Nazionale ha visto le posizioni assunte dall’Ania come una < auspicabile possibilità di avviare un tavolo tecnico di confronto, su temi centrali, che meglio di altri conosciamo in tema di RC Auto. Ma la nostra disponibilità non equivale ad una assertività: siamo pronti a riscendere in campo, a mobilitarci e cercare di aprire gli occhi al Legislatore che forse non ha contezza della gravità del decreto che rischia di trasformarsi in legge>.

 

 

 

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