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L’ANCE SCRIVE AI NEO ELETTI
“Cambiamo alcune regole per salvare il comparto”

Davide Palazzo presidente della Sezione edili di Confindustria Latina

Davide Palazzo

LATINA – Il presidente dell’Ance Latina Davide Palazzo, scrive al neo eletto presidente della Regione Lazio, ai Parlamentari eletti della provincia di Latina e ai Consiglieri Regionali eletti della provincia di Latina per sottolineare i problemi che il comparto sta attraversando, in particolare quello pontino.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA

Mi è anzitutto gradito rivolgere a tutti Voi le più vive congratulazioni e gli auguri sinceri di buon lavoro per il delicato compito che Vi è stato assegnato.

Come rappresentante della maggiore associazione degli Imprenditori edili della provincia di Latina ritengo che la complessità dell’attuale momento politico e la drammatica situazione economica conferisca al Vostro mandato un elevatissimo grado di responsabilità di cui, sono certo, saprete farvi carico nel migliore dei modi.

Gli effetti della crisi sull’occupazione e sulle imprese sono pesantissimi: il settore ha perso, dal 2008 al 2012, in Italia complessivamente ben 550.000 posti di lavoro, di cui oltre 5.000 solamente nella provincia di Latina, con una perdita occupazionale del 31,8%. Sempre nel quinquennio si è verificata, sempre nel nostro territorio, una riduzione di 258 Imprese e di 21 milioni di Euro di retribuzioni.

Sul quadro di gravissima difficoltà che investe il settore, pesa soprattutto l’inaccettabile fenomeno dei ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione dei lavori eseguiti, che in tutta la provincia raggiunge i 60 milioni di Euro, quasi tutti ascrivibili all’Ente Regione, ritardo che in molti casi si aggira intorno ai 2 anni ed oltre.

Sono sicuro che voi tutti, ai vari livelli istituzionali, siate consapevoli che è arrivato il momento di invertire la rotta trasformando la crisi in un’opportunità di cambiamento profondo: affrontare l’emergenza nella ferma convinzione che il Lavoro e le Imprese vengano poste al centro di un nuovo progetto di sviluppo del Paese.

Con gli irrinunciabili e non più procrastinabili tagli ai costi della politica, alle pensioni d’oro e ai super stipendi di troppi manager e consulenti si potrà fare molto. Se poi aggiungiamo la necessaria abolizione di tutti quegli enti e aziende inutili di derivazione regionale e non, potremo da subito utilizzare una parte di queste risorse per la manutenzione delle nostre scuole decrepite, oramai a livello di quarto mondo, dei nostri ospedali più o meno allo stesso livello, delle nostre strade dissestate al limite della praticabilità e del nostro patrimonio storico – architettonico che cade a pezzi.

Riteniamo necessario ridurre fortemente la tassazione sulle Imprese rivedendo le norme sull’IRAP e quelle che prevedono il pagamento dell’IMU sui fabbricati invenduti.

Non è concepibile che alle Imprese non vengano corrisposti i pagamenti per lavori da tempo regolarmente eseguiti, generando una vera e propria paralisi del sistema produttivo con devastanti effetti a catena.

Per tornare ad investire e a produrre lavoro ed occupazione, è necessario predisporre e rispettare un piano effettivo di pagamento dei debiti pregressi della Pubblica Amministrazione senza il quale è impossibile delineare un futuro.

Un’ultima, ma non per questo meno importante, necessità è quella della “sburocratizzazione” a tutti i livelli di una macchina amministrativa dove dirigenti e funzionari non solo rappresentano un peso enorme, ma spesso “la fanno da padroni” conseguendo privilegi ingiustificati che, se si vuole tornare in un sistema paritario tra pubblico e privato dove valgano solo meritocrazia e professionalità, debbono essere aboliti.

Rinnovando a tutti Voi gli auguri di un proficuo mandato elettorale, spero che, insieme, riusciremo a ripartire e costruire un futuro migliore per il nostro Paese, la nostra Provincia e per le nuove generazioni.

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