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LATINA AMBIENTE
L’azienda risponde all’esposto di Mignano

LATINA – In riferimento all’esposto-denuncia presentato ai Carabinieri dal presidente della Latina Ambiente Giacomo Mignano per la scomparsa di 900 cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti in città, la società risponde con una nota in cui si spiega che «il carteggio fu spesso forzosamente accatastato in strutture precarie e inadeguate (container) dislocati nel centro servizi per cui, parte di esso, è andato smarrito o ha subito danni irreparabili impedendo, di fatto, la sistematica ricostruzione della movimentazione e del destino subito dai contenitori. Ai fini della cristallizzazione dello stato di fatto, necessaria, tra l’altro, per una corretta gestione della contabilità industriale per istituire la quale la ricognizione è stata compiuta, l’Azienda ha dunque fornito doverosa notizia alle Autorità competenti circa la mancanza del supporto documentale riguardante le vicende di circa 800 cassonetti».

Riceviamo e pubblichiamo dall’azienda:

«In merito alle recenti informazioni pubblicate su quotidiani locali circa i cassonetti a disposizione della scrivente Azienda, si precisa quanto segue:

Ai fini del miglioramento dei propri strumenti di gestione tecnico/economica la Società ha avviato, nel corso dell’anno, un’articolata procedura per la trasformazione del preesistente sistema di contabilità in un nuovo e capillare strumento di analisi e controllo sull’andamento delle spese e dei ricavi di esercizio secondo i principi della cd. “contabilità industriale”.

Nell’ambito di tale attività la Latina Ambiente ha proceduto, tra l’altro, a una ricognizione della giacenza dei cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti urbani, acquistati nel corso degli ultimi 12 anni (periodo 1998-2010).

Tale operazione ha richiesto il reperimento di tutta la documentazione di accompagnamento di ciascun cassonetto acquistato e di quella associata alla vendita o alla rottamazione dei beni obsoleti.

Senonché, nell’anno 2005, tutti gli archivi della Latina Ambiente, all’epoca ubicata in Latina al Corso della Repubblica, furono trasferiti d’urgenza nel complesso edilizio di via Monti Lepini 44/46, ove il Consiglio di Amministrazione della Società aveva deciso di stabilire la sede amministrativa della Società e di allocare gli Uffici direzionali e le sue Funzioni operative.

Nella circostanza e durante successive ristrutturazioni degli anzidetti locali, il carteggio fu spesso forzosamente accatastato in strutture precarie e inadeguate (container) dislocati nel centro servizi, per cui, parte di esso è andato smarrito o ha subito danni irreparabili impedendo, di fatto, la sistematica ricostruzione della movimentazione e del destino subito dai contenitori.

Ai fini della cristallizzazione dello stato di fatto, necessaria, tra l’altro, per una corretta gestione della contabilità industriale per istituire la quale la ricognizione è stata compiuta, l’Azienda ha dunque fornito doverosa notizia alle Autorità competenti circa la mancanza del supporto documentale riguardante le vicende di circa 800 cassonetti.

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