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Ergastolo a Patatone: “Buonamano ucciso con premeditazione” AUDIO – FOTO

LATINA – Si è concluso con una condanna senza sconti il processo di primo grado per l’omicidio di Fabio Buonamano. Il Gup Nicola Iansiti ha accolto la tesi dell’accusa e della parte civile e ha comminato l’ergastolo a Costantino Di Silvio. Antonio Bertizzolo ASCOLTAaudioanto 22-2-2011]

LA CONDANNA – Ergastolo: il giudice ha riconosciuto la premeditazione ma non la crudeltà e i motivi abietti e futili. Nel dispositivo c’è anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione legale e la decadenza della potestà del genitore per , condannato al risarcimento dei danni alle parti civili. La sentenza è stata letta alle nove e cinque di questa mattina, dopo una camera di consiglio che è durata tutta la notte, il pubblico ministero Marco Giancristofaro aveva chiesto durante la requisitoria il carcere a vita senza isolamento diurno e aveva puntato soprattutto sulle dichiarazioni rilasciate dall’imputato che si era assunto la responsabilità dell’omicidio e poi sul movente: una duplice vendetta e non un debito di cinquemila euro da saldare aveva detto in aula. Fabio Buonamano era stato ucciso la sera del 26 gennaio in via Monte Lupone a Latina da tre colpi di pistola, la Squadra Mobile al termine di una laboriosa indagine, sostenuta da intercettazioni telefoniche e ambientali, era risalita agli autori: prima Giuseppe Romolo Di Silvio arrestato dopo un mese di latitanza a Cassino e infine Patatone la cui latitanza era finita il primo aprile del 2010. L’omicidio era premeditato perché il giorno del delitto, proprio Romolo che si trovava in ospedale dove era andato a trovare Carmine Ciarelli, ha chiamato sul cellulare il nipote. gli ha detto riferendosi a Buonamano, la vittima era salita sull’auto di Patatone: e sono andati in via Monte Lupone, poi alle 19,30 l’omicidio, a sparare è stato Romolo mentre il nipote teneva da dietro la vittima. Patatone invece ha sempre dichiarato che ha reagiato a Bistecca che impugnava l’arma e che l’ha sfilata aprendo il fuoco. Tra novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza, scontato il ricorso alla Corte d’Assise d’Appello del collegio difensivo, amareggiato e deluso dal verdetto.

L'imputato tra i legali Poscia e Melegari e a ds il pm Giancristofaro

L’avvocato Carlo Alberto Melegari ASCOLTA audioMelegari]

L'avvocato di parte civile, Luigi Pescuma

Soddisfazione per il verdetto è stata espressa dal legale di parte civile Luigi Pescuma ASCOLTA audiopescuma]

Interviste e foto sono a cura di Federica Reggiani[flagallery gid=77 name=”Gallery”]

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