LATINA – La scelta del Commissario Prefettizio di approvare la variante della zona L non mi trova d’accordo. Non esprimo un giudizio sul merito del provvedimento ma ritengo che l’adozione di strumenti urbanistici che incidono sulla pianificazione territoriale debba essere fatta dalla nuova amministrazione comunale. Era questo un propvvedimento che la ex maggioranza non riusciva a licenziare. La scelta del Commissario apre la strada a un tema che da subito deve trovare un’interlocuzione delle forze politiche. Sicuramente l’Amministrazione Comunale uscente aveva altri strumenti urbanistici pronti per essere approvati. Allora non possiamo dire che siccome è stata adottata la variante in zona L dobbiamo procedere anche con gli altri in modo da non suscitare perplessità. Il Commissario Prefettizio, il Prefetto Nardone, ha posto in essere molti interventi su svariati settori, andando oltre l’ordinaria amministrazione, al fine di preservare l’Ente da possibili danni. Ha fatto scelte per risanare le finanze. Si tratta però di interventi che la futura amministrazione comunale potrà rivalutare, confermare, modificare … insomma potrà fare le scelte che riterrà opportune nel pieno della sua legittimazione popolare. Nel caso della metro il Prefetto Nardone ha rilevato problemi particolarmente gravosi per il futuro del Comune a prescindere da giudizi sul merito dell’opera, rimessi alla politica. Ha rilevato pericoli pesanti sul profilo economico per il comune, sostanzialmente indifeso rispetto ad una convenzione gravosissima, sproporzionata ed ingiustificata. A fronte di un parere richiesto che non lo ha supportato nel rimetterre in discussione la convenzione vigente, consentendo alla futura amministrazione di scegliere se confemare il progetto con una nuova convenzione o di abbandonare l’opera, il Commissario ha alzato le mani e ha detto che dare seguito alla convenzione o aprire un contenzioso è responsabilità che non può assumersi in quanto di pertinenza del nuovo governo che sceglieranno i cittadini. Ha agito in profondità sulla riorganizzazione del Comune. Si può concordare o convergere in tutto o in parte con la sua azione ma sostanzialmente non ha mai pregiudicato le scelte future. Sulla questione urbanistica il Prefetto Nardone è invece rimasto sempre prudente, fato salvo il bando per l’edilizia residenziale
pubblica. Il provvedimento concepito dalla vecchia amministrazione è a nostro avviso sbagliato e non consente di risolvere il problema in tempi rapidi. Tuttavia l’oggetto del provvedimento, ossia le aree per l’ERP, è tale da far prevalere il consenso sulle riserve dello strumento approntato e che il Commissario ha solo trovato già avviato, anche se portato avanti dalla vecchia giunta con lentezza secondo la linea di bloccare l’edilizia pubblica, come è avvenuto per 17 anni. L’adozione della variante L è un passo ulteriore su cui esprimiamo con grande rispetto verso il Commissario il nostro dissenso. Non riteniamo che quel provvedimento dovesse essere adottato proprio perchè condiziona scelte future. La città ha bisogno di un nuovo P.R.G. e le scelte sono eminentemente politiche. Noi siamo per non consumare ulteriore territorio, per riqualificare la Città, per fare una serie di scelte che saranno oggetto prima di un confronto tra le forze della coalizione e il candidato Sindaco che sarà scelto per far parte del programma, poi la nuova amministrazione comunale dovrà confrontarsi in Consiglio e nella Città per fare le scelte di governo per la comunità che riterrà migliori. Questo è il percorso che riteniamo debba essere di comune patrimonio, sia delle forze politiche sia del Commissario Prefettizio, il Prefetto Nardone, a cui rinnoviamo la nostra stima.
Riceviamo e pubblichiamo
da Claudio Moscardelli – vicecapogruppo PD Regione Lazio