LATINA – La Asl di Latina è stata commissariata e si sollevano le proteste, da parte dei sindaci, ma anche di altre istituzioni.
A due giorni dall’approvazione del piano sanitario della Polverini da parte del Consiglio regionale del Lazio, infatti, il Partito democratico di Latina torna alla carica e invoca: «Si corregga la rotta. Il piano può e deve essere rivisto». Il coordinatore provinciale del Pd Claudio Lecce e il vice capogruppo del partito regionale Claudio Moscardelli hanno incontrato la stampa questa mattina per esprimere e ribadire le loro riserve sul piano di rientro della presidente Polverini. «E’ un piano fatto di soli tagli – ha esordito e spiegato Moscardelli – operati per il 60% sulle province, con i cittadini costretti ad arrivare a Roma, se non addirittura in altre regioni, per curarsi». Non solo: «Nessun chiarimento abbiamo avuto in merito al tipo di risparmio che gli interventi dovrebbero comportare – ha continuato il consigliere regionale – è invece chiaro che sconteremo un aumento delle tasse Irap ed Irpef». Altro aspetto gravoso è la perdita di specializzazione per l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, declassificato a Dea di I livello, «aspetto questo smentito dalla Governatrice, ma confermato dal direttore della Asl Giuseppe Testa» ha sottolineato Moscardelli.
LE RICHIESTE AVANZATE IN CONSIGLIO – Il piano sanitario ha tagliato più posti letto rispetto al necessario, ci sarebbero dunque margini di recupero: «Chiediamo che i posti letto in più siano destinati esclusivamente alle province – ha aggiunto Moscardelli – e la riclassificazione del Goretti a Dea di II livello».
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