LATINA – La Squadra Mobile di Latina sta analizzando le pratiche acquisite all’Inps nell’ambito delle indagini sui clan Di Silvio e Ciarelli, inchieste particolarmente ricche di spunti per gli investigatori della Questura di Latina.
Partendo dalle indagini sugli omicidi di gennaio e scavando nelle vite dei compenenti delle famiglie Di Silvio e Ciarelli, coinvolti nei noti fatti di sangue di gennaio scorso, la Polizia ha infatti ripetutamente potuto ipotizzare l’esistenza di appoggi e connivenze con altri ambienti della cosiddetta società civile. Sarebbero queste conoscenze ad aver consentito ai clan stanziali a Latina, mentre si fortificavano con le attività criminali, di beneficiare anche di accompagni, pensioni di invalidità, case popolari. L’ultimo filone è proprio quello delle pensioni di invalidità. Gli investigatori diretti dal vicequestore Cristiano Tatarelli hanno deciso di svolgere controlli approfonditi e mirati con l’acquisizione di pratiche sospette all’istituto di previdenza sociale del capoluogo per verificarne la regolarità.
E se alcuni componenti delle due famiglie criminali godono di benefici, alcuni cittadini per accedervi sono costretti ad attendere tempi lunghi, non compatibili con le necessità derivanti da provate invalidità. E’ il caso di Maria, il nome è di fantasia, che da quasi un anno attende che l’Inps conceda l’accompagno a sua madre resa invalida da tre ictus Sentite il suo racconto, uno dei tanti. ASCOLTAaudioin attesa di accompagno]